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[Minuta]
La Salvezza sociale
Quand’io mi sono svegliato alla vita sociale ed ebbi lanciato uno sguardo sul mondo che mi circondava, sentii un fremito d’orrore e d’indignazione scorrere nel mio sangue: mi vidi innanzi, o signori, mi vidi innanzi associazioni infernali che volevano abolita ogni legge, ogni autorità, ogni trono.
Cresciuto in età e in grandezza di vista, m’avvidi che il sibilo della rivolta, il non serviam dell’idra infernale aveva trovato un’eco nel cuore di sciagurati fratelli e risonava disfida del cielo e proclama di ribellione sulla terra!
A
mille a mille i figli della tenebre me li vidi schierare innanzi,
stretti ad una bandiera nera, bandiera di sterminio e di morte,
proclamavano il regno dell’odio: odio a tutto e a tutti, odio
universale, odio
perpetuo, implacabile.
Spinsi
oltre lo sguardo e vidi le nazioni disertare da Cristo e l’apostasia
passeggiare le contrade di questa Italia così bella e così
infelice; vidi e vedo tuttavia la società traballare quasi sovra un
vulcano che mugge e tona orribilmente, e qua m’arresta la scintilla
dinamitarda, e là mi scuotono le bombe lanciate ancor
in mezzo a parlamenti, e qui, o signori, qui avanti al mio spirito,
si leva lo spettro dell’assassino anarchico, assassino senza patria
e senza Dio, che brandisce un pugnale…
È
con sorriso di gioia e con
palpito di santo amore speranza
ch’io mi vedo levare innanzi la gioventù piena di vita e di
speranza, e grido: ecco la
salvezza
l’avvenire sociale!
È
con un palpito di santo amore ch’io la vedo redenta e illuminata
nell’in
e vivificata nell’intelligenza e nel cuore dalla religione, ch’io
la vedo portare sul cuore di Cristo; ed è allora ch’io grido più
forte: o popoli, questa falange di giovani che s’avvanza, è la
salvezza sociale.