V102T102 V102P138
[Brano di lettera]
…pur di ottenere dal Signore di poter salvare un fratello e ti dico che se avessi trovato altri poveri, volentieri mi sarei spogliato anche di ciò che aveva in dosso per amore di Gesù, né mai ho sentito tanta fede e tanta certezza anche di un miracolo, se farà bisogno, per la grazia che domando.
Ah
io sono un povero peccatore, ma la misericordia di Gesù e
di
è ben più grande di tutti i miei peccati!
Dirai all’Economo che, benché subito, in principio di questa lettera, dica che ho scritto a lui, pure non ho ancora scritto, ho scritto così per vincolare me stesso e per impormi di scrivere, ora confesso di non aver scritto nel timore di dire una bugia, benché non lo abbia scritto per ingannare ma per vincolare me stesso a scrivere subito.
Digli che, anche con le lagrime, qui prego per lui e che faccia da padre per me a tutti i nostri poveri figli, che il Signore è grande, ed è nostro Padre e nostra Madre, e ciò che noi non sapremo fare verso di lui, lo farà il Signore che è nostra Madre e nostro Padre!
10) Tuo fratello ha scritto, va bene.
11) Per riguardo al giornaletto darò ordini in un’altra mia, capirai che ho altra voglia che di far articoli! Eppure li farò anche quelli per la gloria di Dio!
12) Tra servi e chierici ne avrei da condurre giù tanti che ne avremo a sufficienza per Tortona e per Mornico, e son tutto personale che viene per farsi dell’Opera col permesso del Vescovo, ma è questione di viaggi!
13) Daglio, se a Tortona non è necessario, si mandi pure qui, i parenti suoi paghino il viaggio e le tasse però, e intenda di venire qui a fare il noviziato per farsi nostro prete, non avendo fatta domanda agli esercizî.
14) Don Milanese si calma con una giuggiola, sai come è, fagli un inchino un po’ più profondo, e ti porta in Paradiso.