V102T135 V102P162
[Minuta]
Eccellenza rev.ma,
Stamattina
vostra eccellenza è rimasta offesa dalla una
mia espressione, a cui non intendeva affatto annettere alcun senso di
ingiuria
sgarbatezza poiché
quando le dissi
“se non farà giustizia lei, me la farà qualcun
altro”.
Quelle
parole per quanto erano
potevano avere
recare dolore a v. eccell. io le ritiro e le detesto, da figlio
affezionato e devoto a v. eccell.
Mi
pare che per quello non dovesse subito v. eccell. togliermi la
facoltà
di confessare
- e perché allora non si potrebbe più dire nulla. Di
Questo fatto mi ha davvero addolorato.
A dire tutto le confesso che è da tre anni che io mi vedo perseguitato da v. eccell. e cacciato qua e là, mentre ho sempre tenuto condotta da buon sacerdote e da buon figliuolo.
Che
io abbia dei difetti nel mio naturale non lo nego e
credo anche che,
ma per questo non si doveva
deve trattarmi…