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[Minuta]
Fogazzaro
e D'Annunzio sono oggi i capi scuola del romanzo italiano: capiscuola
che se che corrono
essi seguono due vie le
quali che
diverse, e
per forma e finalità di arte vorrebbero
essere totalmente diverse e
e che vorrebbero essere totalmente opposte; l’una corre la terra e
vuole tutto il piacere della terra, l’altra non
puòvagarsi bene
non
sempre ha
anche errando
bene, se volete, ma almeno
ha tentato
indica almeno un bisogno, un’elevazione verso
il cielo dell’umanità
dello spirito verso un
bene che non è terreno
il cielo.
Ora
la chi
Il “"Santo” del Fogazzaro la
chiesa
venne messo all’indice e
l’illustre
in un’ora di mestizia per l’uomo illustre
che sulla Pr
e letterato illustre, quando cioè il Senatore Lampertico, zio suo e
anima forte di credente gli spirava tra le braccia: allora, al
Giornale d’Italia, Fogazz
che voleva far chiasso, Fogazzaro telegrafava da Vicenza: Silentium
on
po;
durante
era un momento doppiamente solenne e dovette essere ben doloroso, ma
la
fede xxx nell’uomo Filippo Crispolti
Fogazzaro non doveva tardare a dare pubblico e grande esempio della
di sommissione alla Chiesa e provare
la sua
mostrare la fede di cattolico.
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Ora
“Il Santo” di Fogazzaro, l’ultima
delle
l’opera recentissima dell’insigne artista cristiano
che ha fatto parlare di,
di cui tanto si è scritto e discusso, perché voleva
essere
tutto un programma di riforma della Chiesa, venne dalla
Congregazione
posta all’indice dei libri proibiti.
“Il
Giornale d’Italia” e
altri fogli più o meno ufficiosi si rivolsero allora a lui
si rivolse allora
subito all’illustre romanziere vicentino e si capisce che ci fu chi
voleva fare un po’ di chiasso ma era
quella era un’ora di
imp per lui
pel
Fogazzaro di suprema mestizia e
telegrafò: Silentium.
In
quel giorno gli moriva tra le braccia lo Zio Senatore Lampertico,
anima forte di
credente e
di economista cristiano, che, al dire di Crispolti, non divideva
tutte le idee del nipote ma
lo amava grandemente,
benché molto lo amasse.
Era
dunque un momento
ora doppiamente solenne e dovette essere ben dolorosa! E il Fogazzaro
telegrafava allora ai giornali: silentium! E
silenzio fu fatto.
Ma
ora
il Fogazzaro
egli non doveva e non volle tardare a dare l’esempio e grande della
più ampia sottomissione alla Chiesa, ed eccovi una lettera di lui
all’amico Crispolti, che onora altamente l’uomo
artista e il cristiano, e che dovrà suonare, a più d’uno, monito
severo di sottomissione
maggior sommessione e
abbandono
alla Chiesa.
Ecco
una
lettera
un documento che deve insegnare
molte
muovere a più d’uno ammonimento. Ecc.
Onore a Fogazzaro!