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+ G. P. A. M.
Instaurare omnia in Christo!
Roma, 12 Ott. 1905.
Molto Rev.da Madre,
Mi sento tanto ignorante e pigro alle divine misericordie che non so proprio cosa potrò fare, ma confido tutto nel Signore e nella Madonna SS. e, anche nel mio nulla, sono disposto a servire la Divina Provvidenza in tutto ciò che potesse volere dalla mia ignoranza e nullità a bene delle figlie Sue, sia di cotesta Casa che delle altre, - sempre ché ci sia la benedizione del Superiore, ed io possa lavorare sotto la guida di Don Capra.
Dico così, perché proprio sento che, se uno non mi guida, io rovinerei tutto, - e poi per la grande stima e venerazione, in cui tengo cotesto loro Direttore, che mi pare molto vicino al Signore.
Lei mi dice che bisogna prendere una decisione per non vedere rovinata l’opera del Signore. - Ditemi che devo fare, che tutto quello che é in me lo farò con grande letizia.
Non mi pare che si debba abbandonare l’America, ma salvarla: è tanto minacciata dai protestanti e dalla sete dell’oro; bisogna metterci un po’ di sete di Dio e tenerla unita anche nel suo clero, a S. Pietro. Questa è opera di Div. Provvidenza ed è uno dei grandi desideri del S. Padre: - rivolgere l’azione delle Congregazioni alla conquista cristiana delle Americhe e romanizzarle. Ho parlato l’altro jeri col Superiore Generale dei Missionari di Scalabrini, anche di loro.
Io sarei ben lieto e benedirei Nostro Signore tanto il giorno in cui la Div. Provvidenza mi portasse a piantare le tende dei figli della Div. Provvidenza al Brasile, e
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specialmente nei punti dell’America, che tendono ad uno spirito di insubordinazione dal dolce giogo della S. Chiesa.
Ne ho parlato anche a Propaganda Fide col Card. Della-Volpe, il quale avendo offerto presso Roma una Villa (la Villa di Propaganda) agli Eremiti, ho detto che non poteva, per tenere pronto e libero un po’ di personale, desideroso di portarlo in America. E infatti lo vado preparando: - saprà che è aperto il Noviziato regolare al Castello di Mornico, non solo che una 20a, ma il Signore li farà tutti suoi e si moltiplicheranno nella Sua Carità.
Se l’America mi desse qualche buona vocazione, sarebbe pure un gran bene.
Dunque, direi di non abbandonare l’America, ma invaderla di amore di Dio.
Presso la S. Sede, come presso la Congregazione dei VV. e RR. sono dispostissimo ad assumere qualunque parte, purché continuate ad essere dirette da Don Capra, e siate piccole e umili ai piedi del Vostro Vescovo, che è sempre Dio e l’Autorità di Dio, per voi altre.
Che, se sarete così, ben piantate nello spirito di filiale unione con la S. Chiesa - non temete - che Iddio sarà con voi.
E anche gli sbagli di alcune figlie non devono abbattere, purché lo spirito della fondazione sia buono, e l’Istituto abbia vita di preghiera, di umiltà e di sacrificio e di fedeltà alla S. Chiesa del Signore e alla Autorità del Vescovi, che N. Signore ci ha dato, - e di quelli che ne fanno le veci.
Dopo domani è S. Teresa di Gesù, e domani, vigilia della Santa, avete voluto ricordare che, in detto giorno avete, alcuni anni sono, ricevuto un pezzo di corda benedetta, simbolo di unione e di S. Povertà e di S. Castità e di S. Obbedienza.
Ebbene, la Santa Teresa vi consoli e confermi nella vita di annegamento e di annichilimento vostro e vostra consolazione nella carità di Gesù Crocifisso; a questo fine
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vi do ogni più larga benedizione da povero sacerdote di Dio, a Lei e a tutte le sue figliuole e Case.
E pregherò per Voi nella S. Messa, la festa della Santa, che Gesù vi conforti e vi consoli e assista e faccia di voi secondo la Sua Misericordia.
In Gesù Cristo Crocifisso umil.mo servitore
Sac. Orione O. D. P.