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+       Roma, il 15 Dic. 1918.


M. Rev.da Madre,


Ricevo il Suo espresso, e comprendo bene tutta la gravità e urgenza di quanto Ella mi scrive.

Mando per espresso a Don Sterpi, che é persona fidatissima, la Sua lettera, perché egli venga in Alessandria e combini con Lei lo scritto, in modo da non avere domani noi dei dispiaceri, o tasse governative da pagare, qualora lo scritto passasse in dominio pubblico.

Il danaro c’è ancora tutto tale e quale come l’ho ricevuto.

In questi giorni si deve fare il pagamento qui, e quindi D. Sterpi dovrebbe rompere le cartelle.

Il Don Sterpi è mio procuratore legale e può, a nome mio, rilasciare quella dichiarazione, che Lei, ottima Madre, meglio stimerà adatte.

La Casa di Alessandria non si é potuto ancora acquistare, benché quella di dietro la Chiesa sia già contrattata, per ragioni che Don Sterpi Le dirà : spendendone 23 mila per la Casa dietro la Chiesa, ci troveremmo poi a disagio col danaro per la somma che occorrerebbe per acquistare a lato; mentre saremmo più disposti a spendere per un cento mila lire prendendo a lato della Chiesa di S. Rocco.

Ora prima volevano vendere i proprietari del gran prato, poi dissero che c’erano minorenni e la guerra non andava tanto bene, e abbiamo avuto una risposta che non erano favorevoli a vendere; dissero che volevano aspettare a dopo la guerra.

Adesso invece sembrano più disposti. Ma noi da circa un mese e mezzo non potemmo più occuparci della Casa di Alessandria: siamo come assorbiti dal lavoro che abbiamo avuto qui, e che culmina in questa settimana.




















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È bene che Lei s’intenda subito con Don Sterpi e, se lo potesse, andasse anche Lei da lui a Tortona: ma si intendano prima, per non incrociarsi, magari venire lui in Alessandria e Lei andare in quel giorno a Tortona.

Egli, ripeto, deve trovarsi molto preoccupato in questi giorni, perché, prima del 24 corr., noi dobbiamo fare qui due forti pagamenti, per noi uno e l’altro per la Casa della Salve.

Ora non sappiamo se vendere le cartelle o aprire un conto corrente.

E intanto urge.

Però resta intatta la somma per Alessandria, solo c’è chi ci consiglia di rompere le cartelle, e chi ci dice di no. Preghiamo!

Quanto alla benedizione, a Lei, a tutte le Sue figlie ed opere, prego dal Signore ogni celeste conforto.

E così al cuore della Sua Sorella. La assicuri che pregherò molto nella Santa Messa, perché Essa abbia a vedere l’Istituto che porta il nome del Suo figliuolo, e lo tramanderà in benedizione.

Io mi trovo qui con questi due urgenti e gravi impegni che mi legano, diversamente stasera mi sarei messo in treno, e sarei venuto io.

Dio ci assista, ci consoli e ci benedica.

Suo dev.mo in Gesù Cristo e Maria SS.


     Sac. Orione d. D. P.