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Espresso
+ Anime e Anime!
Roma, il 30 / XII - [1]918.
M. Rev.da Madre,
Rispondo brevemente, proprio perché non posso fare di più oggi.
Le provviste sono già fatte: c’è soltanto una volta alla settimana di andare al mercato a comprare verdura.
C’è una Cucina Economica popolare, ma cattolica: saranno 600 razioni tra pietanza e minestra, e talora salgono fino a 1000.
Pel pubblico é solo a pranzo: alla sera c’è l’Istituto solo, che non sono ora più di 50 persone, tutti compresi.
Essendo in tre, mi pare che per ora bastino; possibilmente conviene che facciano tutto loro. Ora le Zelatrici non sono che due, ma hanno sotto di sé una donna, che amerei che si potesse eliminare, magari dopo qualche mese. Essa non dipende dalle Zelatrici in questo senso che, anche andando via le Zelatrici, essa è una buona donna che non sta con loro e resterebbe.
Direi che ne mandi due buone vestite del I° Ordine e una Ausiliare, ma svelta per i lavori più umili e grossi.
Questa, nel tempo della distribuzione, dovrebbe vigilare la sala dove la gente esterna mangia, perché non portino via cucchiai e piatti.
Ci vorrà molta carità sì, ma molta vigilanza nella sala; è vero che ci sono anche Guardie e qualche Signora - (le Signore fanno il turno e si prestano) - ma bisognerà prendere molta pratica e avvedutezza.
Qui intanto ho loro affidate due belle camere in un villino vicino venti passi, dove
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abitano persone per bene, e allo stesso piano abitano una buona e vecchia Signora con la nipote anche buona.
Mi fa dolore il dispiacere che Lei ha avuto dalla pubblicazione di quella notizia sull’Ordine, - se crede che si ripari tosto, stampando qualche cosa pel nome e a soddisfazione della Famiglia e della Sorella, mi avvisi che lo farò.
Se Lei crede di poter fare tutto partendo il 7, faccia pure.
L’affitto fatto è provvisorio, finché noi ce ne andremo nella Casa presso la nostra Chiesa.
La benedico e La conforto assai in Gesù Cristo Crocifisso e Maria SS.
Suo dev.mo Servitore
Sac. Orione
della Divina Provv.za