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+       Anime e Anime.

       Tortona, il 17 Genn. 1921.


Buona Madre Michel,


ricevo ora la Sua gradita lettera del 14 Dic. [1]920.

Rispondo brevemente: se appena appena lo può non porta dal Brasile finché non venga io.

Sarà solo qualche mese più o meno, ma, col divino aiuto, io sarò al Brasile di sicuro e al più presto.

Ho già chiesto i biglietti, e Lei sa le difficoltà di averli, ma si avranno.

Ho ancora qualche piccola cosa da sbrigare, e mi valgo di questo tempo.

Desidero partire al più presto: voglia pure assicurarne in via riservata Don De Paoli e Don Casa.

Mi scrisse da qualche mese Don Dondero dichiarandomi che egli si ritira dalla Congregazione: non gli ho risposto, ma vengo.

Penso però che, se insiste, sia meglio così, cioè che si ritiri.

Non mi dice se riterrà la Parrocchia per sé o no: è una breve e brutta lettera, dopo 2 anni che non mi scriveva più. Ma Deo gratias, Deo gratias!

Non deve avere la testa a posto, ed è perciò molto da compatire.

Ma così, con lui in quello stato, vedo che non si può andare avanti. Sia fatta la volontà di Dio!

La Madonna ci aiuterà.

Da più mesi non ricevo lettere da Don De Paoli.

Gli ho telegrafato che accettasse pure l’offerta Casa di Rio, ma nessuno mi scrisse più nulla, - quindi non so se debba condurre personale o no, e quale.




















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 La Celestina che vidi ultimamente in Alessandria, mi disse che devono essere sorte delle difficoltà : io non so perché né De Paoli né altri me ne scrissero.

Solo ricevetti qualche settimana fa alcune righe da Don Casa, sempre da Mar de Hespana, ma non dice nulla della nuova Casa a Rio. Amavo sapere qualche cosa per regolarmi col circa il personale.

Domenica scorsa, lunedì e martedì ho predicato in Duomo di Alessandria per i Suffragî. Vidi Mgr. Vescovo e Mgr. Capra, l’Assistente, le Suore e le bambine, e più volte la Celestina.

Pensano che Lei sia in viaggio o che presto si metterà in viaggio, e la aspettano.

Non vedo urgenza, per ora, al suo ritorno; meglio, se può, che si trattenga a finire ciò che sta facendo ancora costì.

Quanto alla Celestina, Le mando una lettera che ebbi da essa jeri.

Io le parlai, come già dissi, e la conforto nel Signore.

Sono sempre disposto a farle una nicchia fuori di Alessandria, e intanto le ho fatto fare i voti, e così pure a Guidina, che me lo richiese.

In Alessandria c’è Don Zanocchi, che è diventato il Confessore quasi di tutte, e Mgr. Capra come pure Mgr. Vescovo se ne mostrano molto soddisfatti. Sembra che anche le Suore ne abbiano stima, ed egli è veramente un santo sacerdote.

Io ho qui un sacerdote moribondo, certo Don Iati Salvatore, che il quale venne ordinato con anticipazione a Natale, perché avesse la consolazione di morire Sacerdote: è tisico. E così il Ch.co Francesco Zaccagnini, pure tisico, senza più nessuna umana speranza.

Mi è morto il Chierico Scopellini.

Le mie straccione sono sparse un po’ qua e un po’ là e sono ora una ottantina. Deo gratias!

Lei scriva in Alessandria che deve ritardare ancora di qualche mese il suo ritorno.

Ho saputo che alcune delle Sue Suore più anziane si sono lamentate perché vennero ammesse ai s. voti in quattro che non erano state approvate dal Consiglio delle Suore, e una




















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diceva: “poi il Vescovo e il Direttore prendono il cappello e se ne vanno, ma tocca poi a noi a godercele”.

Avranno certo creduto di fare il bene delle anime e della Congregazione.

Amerei sapere subito:

I) se Dondero si fosse già ritirato, e dove si trova; e se si sa fuori che si ritira o no.

II) se fosse ancora a Mar de Hespana, se Mgr. Arcivescovo o la popolazione sanno che si vuole irrevocabilmente ritirare e se lo sanno Padre Angelo e gli altri miei.

III) Se si ritira anche il fratello Chierico.

IV) In quali rapporti si trovano con lui gli altri miei Sacerdoti.

V) Se Lei lo può avvicinare e dirgli qualche buona parola in Domino.

VI) Se può confortarmi e tenermi in piedi almeno gli altri miei Sacerdoti.

VII) In quali rapporti sono gli altri con l’Arcivescovo e con la popolazione, e che cosa fanno.

VIII) Se a Rio Ianeiro si fa qualche cosa o no, e perché no.

IX) Di che cosa si tratta a Rio, perché nessuno mi scrisse più nulla: io non ebbi che il telegramma di Don De Paoli, cui risposi che accettasse e che avrei condotto personale. Indirizzi a Mar de Hespana.

Ma, con mia meraviglia, non seppi più nulla, da nessuno. onde, non sapendo se si tratti di un Ospizio, di un Artigianato o di un Collegio con Scuole - non mi so regolare, - e vivamente prego di essere subito subito informato, anche telegraficamente, per regolarmi.

Mi saluti tanto tanto i miei cari Sacerdoti che benedico con grande effusione di affetto in Gesù Cristo e nella Madonna.

























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Benedico poi a Lei e a tutte le Sue Suore e loro opere e Le prego dal Cuore di Gesù Crocifisso ogni celeste consolazione.

Dev.mo in Gesù Cristo


     Sac. Orione Luigi

     della Div. Provv.za



Dica ai miei Sacerdoti che preghino. Don Sterpi è a Venezia.