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        Anime e Anime!

        Roma, 13 ottobre 1914


Mio Caro Repetti,


Sono ben lieto di riprenderti in Congregazione, secondo i desideri che già altre volte mi hai espresso, e la tua domanda di questi giorni. Se sul tuo conto non risulterà nulla - (come ho stamane telegrafato a Don Sterpi) - né contro la bontà della vita, né per le idee - (siccome spero), tu sarai inviato a fare la tua prova alla Casa di Noviziato che é presso Bra, e intanto potrai anche non perdere l’anno, poiché ti sarà permesso di studiare, tanto da trovarti in corso con i tuoi confratelli. Tu ora devi pregare assai assai la Madonna SS. Il desiderio della vita perfetta non può venire che da Dio. È una somma grazia che Iddio ti fa: la vocazione religiosa è il più grande benefizio di Dio, dopo il battesimo.

Per eleggere lo stato religioso non fa bisogno di chiedere consiglio, come bene insegna San Tommaso perché il consiglio è già dato da Gesù Cristo; basta che Iddio ti parli interiormente per la via della mente e del cuore.

La vocazione religiosa è cosa evidentemente buona, che non ha bisogno né di lume né di consiglio. E la vocazione religiosa non è già di chi è perfetto ma di chi desidera di diventarlo.

Se tu quindi, o caro mio Ripetti, sinceramente desideri di uscire dalle tue imperfezioni: di rinnegare te stesso in tutto: di amare Dio e il Papa senza misura e di consacrarti tutto a servire la Chiesa e il Sommo Pontefice: a difendere la dottrina e la causa e la libertà, sino a dare per la Chiesa non solo ogni tuo avere, ma pure a farti servo ultimo e schiavo di Essa nella intelligenza e nel cuore, nella vita e nella morte, per amore di Gesù Cristo, e a consumarti per Essa con tutto l’amore di un piccolo figliuolo verso la sua Madre: - allora è segno che sei chiamato a venire in questa piccola e poverissima Congregazione la quale è lo straccio della Madonna e della Chiesa di Roma.


















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Tu dunque devi essere uno straccio e riflettere bene che la nostra é la Congregazione degli straccioni di Dio.

Sai che cosa si fa degli stracci?

Con gli stracci si dà la polvere, si puliscono i pavimenti e si strofinano: si tolgono le ragnatele e si puliscono le scarpe, e poi si buttano sotto dei piedi e se ne fanno gli uffici più umili e vili. Ebbene, caro mio antico figliuolo, se ti piace essere uno straccio di Dio, uno straccio sotto i piedi di Dio sotto i piedi immacolati della Madonna SS.: se ti piace essere uno straccio sotto i piedi benedetti della Santa Madre Chiesa e nelle mani dei tuoi Superiori: questo é il tuo posto: noi siamo e vogliamo essere nulla più che poveri stracci, in una parola, e uscendo di metafora, nel sacrificio totale di te stesso e nell’esterno e nella vita interiore, sacrificio e d’intelletto e di raziocinio e di tutto te stesso.

Va avanti alla Madonna: mettiti come uno straccio, di più, come un figlio, un bambino nelle sue mani, e poi decidi come fossi in punto di morte, e avrai deciso bene.

Ti benedico in Gesù Cristo Signor Nostro.

Tuo aff.mo


     Sac. Luigi Orione

     della Divina Provvidenza