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+ Anime e Anime!
Roma, il IV. - 1 - [1]919.
Caro mio Attilio,
è stato qui alcuni giorni Gigi, che ora è andato a casa: sta bene, molto bene.
Ho visto con intima gioja dell’animo che il mio antico Segretario di Avezzano era sempre lui, quel bravo ragazzo di un giorno.
Vedi un po’ ch’io possa dire la cosa stessa di te, quando avrai passata la battaglia del tuo liceo, malgrado i compagni guasti e i professori che attaccano il dente alla Croce di Cristo e alla sua Chiesa.
È il vizio o la superbia umana inerte a percepire Gesù Cristo e le bellezze morali e intellettuali del Cristianesimo.
Tu prega, serbati puro e vivi di fede: la fede ingrandisce i cuori e le intelligenze, ed è assai bello e glorioso per voi, o miei figli, poter fare, con la vostra virtù e condotta seria e irreprensibile, col vostro studio, quasi l’apologia e la difesa della vostra fede e della vita cristiana, - come è pure assai bello e glorioso l’affrontare, a suo tempo, anche in iscuola, le battaglie per Cristo e per la verità, e testimoniare la vostra fede, il carattere e la fortezza del nostro Vangelo, che noi, figli della Divina Provvidenza, sentiamo, per divina grazia, di vivere e di far vivere e risplendere in noi.
Dunque, animo! Ma dovete a queste lotte essere preparati.
E per questo già scrissi e parlai anche ultimamente a Don Quadrotta (a S. Remo), ed è cosa che mi sta assai a cuore, e che sono sicuro che egli provvederà.
Sii umile: prega umilmente: studia molto, preparati con alto animo a servire Gesù Cristo e la Santa Chiesa.
Ti benedico con quell’affetto nel Signore e in Maria SS. che tu puoi ben intendere. Agli altri Chierici, cui oggi non potessi scrivere, lo farò con sollecitudine nei prossimi giorni; ma sarò fuori per due giornate.
Tuo aff.mo in X.sto
Sac. Orione d. D. Pr.