V103T144 V103P197


[Da originale dattiloscritto di terzi]


Istituto “Casa Artigianelli”

Sacro Cuore”

Faenza


Faenza, 18 aprile 1928

anno VI° E./ F.


M. R. Signore,


Avendo io, temporaneamente, ricoverato il Ch.co Amedeo Ravaglia, un tempo Suo discepolo, Le sarei oltre modo tenuto se volesse favorirmi dettagliate informazioni sulla sua disposizione o inclinazione allo stato sacerdotale: se ha dato e se darà un serio affidamento.

Avrei una certa premura, per potere definire la situazione di questo povero ragazzo. Ciò anche per consiglio di Mons. Vescovo.

Preghi per me.


Il Direttore

(Don Ferdinando Conti)


[Don Orione risponde come segue:]


Tortona, il 19 aprile 1928. A. VI°

Copia


M. Reverendo Signore,


Riferendomi a gradita Sua del 18 corrente, che riguarda il Chierico Amedeo Ravaglia, dichiaro che egli venne allontanato dalla Piccola Opera della Divina Provvidenza, perché si é ritenuto, - dato l’insieme della sua condotta e la mancanza assoluta di pietà , - che non avesse disposizione allo stato sacerdotale.

Egli poi ha, purtroppo, al suo passivo anche qualche grave mancanza, come di essere uscito d’Istituto per acquistarsi libri di nascosto, quali Leopardi, D’Annunzio etc.

E, anche dopo questi fatti, dopo avergli perdonato e dati ripetuti avvisi, la sua condotta continuò come prima. Gli si sono trovati in Seminario, dove andava a dormire, altri libri come sopra e peggio. È una lampada senz’olio.

È con vivo dolore che mi vidi costretto ad allontanarlo; ma non dava nessun nessuna speranza affidamento.

La prego de’ miei ossequi a Sua Eccellenza Rev.ma Mg.r Vescovo e mi abbia in N. Signore per dev.mo servitore e fratello


Sac. Orione Luigi

della Div. Provv.za.