V103T175 V103P228
Piccola Opera
della
Divina Provvidenza
Tortona
14 Dic. 1931
Caro Don Attilio,
Grazia e pace da N. Signore!
I Leggerai alla Comunità riunita la nota che ti mando, e la spiegherai bene ai giovani e alle Suore, poi la esponi, come è detto.
Se vi fossero denuncie, sei obbligato, in coscienza, a riferire tosto, - anche telegraficamente: vi è tempo sino a tutto venerdì, 18 c. m.
II Ti ho spedito jeri sera per espresso le bozze del Calend.: fui a Genova a predicare, - non ho potuto prima, pazienza! Quanto allo Sport, bada che non sono del tutto d’accordo con te né col D. Bariani, - e poiché mi sono valso di due versi del Parini per dimostrare l’efficacia della educazione fisica, - lo sport non è però sempre, né solo, educazione fisica, - così vi ricordo che dobbiamo curare nei giovani assai più altro, - che non è lo sviluppo del corpo, la sveltezza fisica etc. E pure nell’“Educazione” il Parini lo dice, e come chiaro!
“Ma invan, se il resto oblìo”
“T’avrò possanza infuso “.
Sappiti regolare quindi, caro D. Attilio. E c’è altro che sa di spinto e di fuori binario in quel Calendario.
Saluti, conforti e benedizione.
Aff.mo tuo
D. Orione