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[lettera di terzi]


Borghetto Borb, 26 - 12 - [19]32


M. Rev.do Don Orione,


Incoraggiata dalle Sue Circolari nelle quali in cerca di vocazioni mi permetto di scriverLe quanto appresso: già dall’inverno passato le avevo accennato della malattia in cui mia figliastra ne era colpita e che la consumava gradatamente, orbene nel maggio scorso moriva lasciando un bambino dell’età di otto anni, ed il marito in condizioni da far compassione, infatti nel mese di giungo si é dovuto far ricoverare al manicomio, colpito da una paralisi al cervello.

Ora il bambino era completamente abbandonato, i suoi parenti prossimi nessuno lo vuole, perciò me lo sono ritirato io, ma, data la sua età, sento che non posso educarlo come si deve, poiché mi sfugge di casa e va sempre in compagnia di altri ragazzi e non mi teme neanche. Ora sono per raccomandarmi a Lei se potesse ritirarlo in qualche Suo Istituto, poiché essendo il bambino intelligente potrebbe ancora diventare qualche cosa.

Ma come fare? io non ho mezzi, il padre del piccolo possiede qualcosa, ma non basta a pagare le spese di lui e i debiti che hanno fatto durante la malattia, per modo che io non potrò aiutare che con qualche piccola oblazione, certo insufficiente al necessario, e poi chissà se la mia fioca voce potrà essere udita in mezzo a chissà quante raccomandazioni ....

Per accettarsi meglio potrà chiedere informazioni al Reverendo Parroco di Vignole Borbera.

Se potesse ritirarlo sarebbe veramente una vera opera di carità.






















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Speranzosa di poter essere esaudita rimango devot.ma


Bisio Carmelina

(Aless.)


[Sulla stessa lettera Don Orione postilla come segue:]


Risposto 2 Genn. 1933 che faccio voto che se riesco a salvare il terreno di Roma, lo accetterò


Sac. Orione