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[Copia manoscritta]


Anime e Anime!


Buenos Aires, 6 febbraio 1937


Caro Don De Paoli,

La grazia del Signore e la Sua pace siano sempre con noi!


La lettera di sua eccellenza rev.ma mons. vescovo de Esp. Santo, che si riferisce a Don Cricenti, pone una condizione che non mi sarebbe possibile accettare: - ed è che pone due anni di prova al Don Cricenti, prima di incardinarlo definitivamente in sua diocesi.

Vuol dire che Don Cricenti continuerebbe intanto ad appartenere alla congregazione come un membro in distaccamento, e ciò nella ipotesi migliore, che cioè poi venga incardinato.

E se poi non lo fosse? - Allora dovremmo riprenderlo noi: - perché la dispensa dei voti gli verrebbe data, quando trovi un vescovo che subito lo incardini, - altrimenti egli non potrebbe celebrare: - come capitò ad un sacerdote, calabrese anche lui, certo don Scillione, che chiede la dispensa e gli fu data, ma non avendo trovato un vescovo ancora che lo accettasse, è sospeso a divinis da Roma.

Bisogna che stia attento ai malipassi. La Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza non si sentirebbe di tenere uno fuori e di essere responsabile; né io mi sento di tenere obbligati i miei successori a doversi riprendere il don Cricenti anche dopo che il vescovo si rifiutasse, per sue ragioni, incardinarlo.

Il contegno poi tenuto dal Don Cricenti, e le sue esplicite e replicate dichiarazioni di volere subito lasciare la congregazione, sono tali che non ammettono dilazioni di sorta; e la nostra congregazione non solo non mette ostacoli che se ne vada, ma prego Iddio



















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perché egli possa mettersi a posto quanto prima, - diversamente lo dovrò rimandare in Italia.

Veda dunque di farmi mandare altra dichiarazione da mons. vescovo dello Spirito Santo, che lo accetta subito non solo, ma che subito lo incardina.

In attesa saluto e conforto te e tutti nel Signore e nella Santa Madonna;

ti benedico e mi raccomando alle tue orazioni.

Prega pel tuo aff.mo


Don Orione D. D. P.