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[Da bozze di stampa; vi sono correzioni di pugno di Don Orione.]


Pane di Sant’Antonio

Il pane pei poveri di Sant’Antonio.


... D’altra parte Un santo della Chiesa, che da morto benedica l’umanità più che tanti filantropi da vivi, e dal cui taumaturgico patrocinio la cristianità ha ottenuto un numero infinito di prodigi, doveva secondo i sapienti disegni della divina provvidenza, vittoriosamente risolvere la questione del pane dei poveri. Perciò, a questo santo, che tutti conoscono e venerano, San Antonio da Padova - spetta l’incomparabile merito di avere ispirato un’opera che, associando insieme la fede più intensa e la carità più ardente, doveva dimostrare al mondo materialista, che il culto dei santi può rivestire le forme più moderne e proporsi inoltre fini di misericordia corporale. Sorgeranno, è vero, altre istituzioni collo scopo di scimmiottare l’Opera del Pane di Sant’Antonio, ma questa rimarrà sempre la sola abbellita dai divini riflessi della carità di Cristo.


L’origine di questa istituzione dice uno scrittore è italiana: le antiche cronache di Padova ce lo dimostrano.

Un bambino sui 20 mesi - Tomassino - era stato abbandonato presso un mastello d’acqua. La madre, tornata a casa, vede i piedi del fanciullo sporgere dal recipiente dove egli era caduto, annegandosi. Ella estrae il cadaverino, gridando disperatamente; ma, all’improvviso,si rivolge con grande fede a Sant’Antonio, e gli fa voto -che darà tanto frumento pane ai poverelli quanto pesa il fanciullo, se questo risusciterà. La preghiera è subito esaudita: Tommasino si rianima e stende le braccia alla madre, palpitante di gioia.”

L’avvenimento fu appreso da tutti con grande stupore; e l’esempio della pia donna fu tal seme, che fruttò una nuova devozione.




















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Da quel tempo trascorsero molti anni; l’opera, poi a poco a poco col tempo cadde in dimenticanza; finché, in questi ultimi anni, Iddio volle che essa fosse ravvivata e si diffondesse per ogni dove. - Una devota persona, la Signora Luisa Bouffier di Tolone, ebbe per la prima la ventura di promettere, nel 1892, a S. Antonio, del pane dei poveri in ringraziamento di uno speciale favore ottenuto.

Ecco le parole stesse della Bouffier: “Una mattina mi accadde di non poter aprire l’uscio del mio fondaco negozio perché, durante la notte, la serratura era stata forzata. Mando a chiamare un fabbro, che vi lavorò intorno per un’ora senza nulla concludere; finalmente mi domanda di andare a cercare un compagno per atterrare l’uscio. Io dissi di sì, ma, nel frattempo, inspirata dal Signore, svolsi fra me stessa il seguente pensiero: non sarebbe possibile che, pregando Sant’Antonio ed offrendogli in compenso della grazia che mi abbisogna, del pane pei poveri, l’uscio si possa aprire senza smuoverlo? Essendo tornati i due operai la Signora Bouffier dice loro: Sentite, ve ne prego, datemi una soddisfazione: ho promesso a Sant’Antonio dei pane pei poverelli se l’uscio si potesse aprire senza altro lavoro: provate ancora una volta le chiavi: forse il Santo verrà in nostro soccorso. Gli uomini acconsentirono, ed ecco che la prima chiave introdotta apre la serratura con tutta facilità, come se nulla fosse avvenuto ...

In riconoscenza di una grazia ottenuta una mia amica comperò e volle regalarmi una piccola statua di Sant’Antonio, che, non avendo altro posto, venne collocata in un piccolo locale semi oscuro - la mia retro- bottega .... Questa piccola camera è tutti i giorni piena di gente che prega e con quanto fervore! Per dare un’idea delle grazie che quotidianamente si ottengono dal caro Santo, l’ultimo mese si trovò nel bozzolo

























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posto ai piedi della statua la somma di franchi 539, che servirono a comprare kgr. 1300 di pane bianco pei poveri ... Nel 1892 il santo prodigioso ci fece entrare lire 5943 pari a kgr. 13.783 fo pane bianco.”

D’allora in poi, l’opera provvidenziale sempre meglio progredì: da Tolone si diffuse per tutta la Francia ed oltrepassando le Alpi, fiorì anche in Italia, dove il Santo dei miracoli da secoli riscuote una divozione pressoché universale.

In che consiste il pane di S. Antonio? questa nostra opera del pane ai poveri vecchi di Sant’Antonio? Allorquando una persona ha bisogno di una grazia santità, impiego, prosperità, concordia, pace, pazienza, castità, perseveranza, conversione, lavoro, buona riuscita di un affare, fortezza, pietà, ecc., si rivolge fiduciosa al santo e gli oro mette un’offerta pel pane ai poveri vecchi che sono qui ricoverati, all’ombra di Sant’Antonio, e che continuamente pregano per chi vuole grazie dal santo e pei loro Benefattori. Ottenuta la grazia dimandata o metterà si manda l’offerta nella cassetta speciale ai poveri vecchi o comprerà una quantità di pane equivalente alla somma promessa. Questo santo può essere pregato con varie pratiche divote: con una novena, o con una tredicina o coi 13 Martedì e si scrive ai vecchierelli di Sant’Antonio che preghiera o pratica divota si desidera.