V104T083 V104P142
[Da copia stampata: Dio e il prossimo. Vi sono correzioni di pugno di Don Orione.]
Pel S.Antonio e gli orfanelli di Cuneo.
Pubblicazione delle nuove grazie di S. Antonio di Padova.
Prodigiosa Conversione
Pubblichiamo
la seguente lettera che pervenne da Assiout (Alto Egitto) in data 18
marzo 1908 della
quale conserviamo gelosamente l’originale nel nostro Archivio
Antoniano.
Per ragioni facili ad intendersi si tace il nome di chi ottenne la grazia, lasciandone però a piè‚ della pagina le sole iniziali.
Rev.mo
Signor
Canonico
Signore,
Bramerei,
se è possibile, che
inserisse
nel libretto dei miracoli che S. Antonio fa
pubblicasse quanto
c’è scritto nella presente.
L’olio viene a galla.
Io sono quel tale, che in data del 18 Febbraio Le spedii L. 5 quale obolo promesso ai suoi orfanelli, per un grande miracolo che ricevetti dal gran Santo di Padova nel Marzo di quest’anno. Sono 15 anni che calpesto il suolo Egiziano, e per via delle tante religioni che vi sono, di cui una contraddice l’altra, mi ero messo di proposito a non voler credere a cosa alcuna, infine ero diventato un ateo, un incredulo di prima riga.
Mi facevo meraviglia quando sentivo parlare di S. Antonio e dei suoi miracoli, mi facevo beffa e ridevo di quelli che scrivevano i miracoli di S. Antonio, e tante volte trovandomi in conferenza con molte persone di varie razze, protestai seriamente contro il Santo. Questa mia vita durò per ben 14 anni e 8 giorni.
V104P143
Il 31 Gennaio (1908), trovandomi in un villaggio dell’Egitto, in compagnia di altri due, doveva avevamo un laboratorio di ferramenti ed avevamo degli obblighi da soddisfare verso importanti Case di lavoro, domandammo il motivo di detto arresto: ci fu detto che la notte del 31 Gennaio, in casa di un Principe, fu consumato un furto di 500.000 mila lire, e siamo stati noi arrestati a causa che sul luogo del furto furono trovati degli ordini identici a quelli che avevamo nella nostra bottega. Infine fummo messi in una oscura prigione, e da due giorni non vi era alcuna speranza che potesse salvarci. La mia famiglia desolata, e lontana da me 38 ore di ferrovia, senza sussidii, aspettando che il 4 Febbraio finissi il lavoro contrattato per mandarle del danaro, una quantità di merce nella dogana, e passando il 6 del mese sarebbe stata venduta: il mio laboratorio chiuso! ... Considerate come io fossi diventato, la mia testa girava come una ruota di mulino, poco mancò che non uscissi pazzo. Tutta l’intiera giornata e parte della notte, non si faceva altro che bestemmiare.
Ad un tratto girovagando nella prigione, vidi in una parete del basso muro di quella, dipinto con il lapis un Santo, e al di sotto dei suoi piedi vi erano scritte queste parole: “Questo è il Santo” (I) e poi questa firma: Giuseppe Drompi.
Lo guardai fisso più d’un ora, quando mi balenò alla mente che quella doveva essere l’effige di S. Antonio, perché portava il Bambino nelle braccia. Allora pensai di rivolgermi al Santo in questo semplice modo: “Io non ho mai creduto a nulla. E voi, o S. Antonio di Padova, se è vero che siete miracoloso, fate ch’io, un uomo incredulo, mi converta a voi, facendo libero me e i miei compagni, e mostrando la nostra innocenza. Se il detto miracolo mi verrà concesso manderò ai vostri orfanelli L. 5.”
V104P144
La notte mentre dormivamo sentimmo spalancare la porta della prigione, e un Capitano ci chiamò per nome, ci condusse in una sala e ci disse: “Siete liberi! “ Io divenni di marmo; mi pareva di sognare: il primo pensiero che ebbi fu di ringraziare il Santo del miracolo ricevuto, e raccontai ai miei compagni la grazia ottenuta. Allora anche loro ringraziarono il Santo, e possiamo confessare che con questo miracolo uscimmo dal fango in cui eravamo caduti innocentemente. Messi in libertà, abbiamo avuto il tempo di accomodare bene gli affari nostri. Adesso voglia Lei fare pregare i suoi orfanelli e orfanelle, facendoci fare una novena secondo la mia intenzione.
Le bacio le mani e con rispetto mi dico
Suo devotissimo
S. B.
(I) Quei di Padova per indicare il loro S. Antonio dicono semplicemente Il Santo.