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[Da bozze di stampa; vi sono correzioni di pugno di Don Orione.]
Voce di Riconoscenza
Grazia ottenuta da Sant’Antonio
Riconoscenza
È per adempiere una tacita quanto solenne promessa che scrivo per narrare la grazia da Te benignamente concessami, o S. Antonio da Padova. Mediante le preghiere ferventi dei tuoi cari Orfanelli ricoverati qui in Reggio Calabria nella tua piccola Casa sulla Collina degli Angeli mi venisti in soccorso.
Con l’animo traboccante di riconoscenza cerco sdebitarmi in maniera debolissima, con la viva speranza che la tua devozione si propaghi, che il tuo culto in questo luogo di carità e di asilo tranquillo diventi più tenace più caro al cuore dei tuoi piccoli innocenti e al cuore dei tuoi devoti tutti. Ero agitatissima, tu lo sai, o Santo dei Miracoli, l’affare per il quale avevo tanto pregato e fatto pregare le mie amiche, doveva decidersi quel giorno stesso, e sebbene si era dalla parte della ragione, il mio animo era in pena per l’incertezza dell’esito. I miei parenti al par di me stavano sulle spine, quando, ispirata da Dio, volli recarmi al Ricovero de’ tuoi Orfanelli, affinché t’innalzassero preghiere in mio favore.
Una voce interna mi suggeriva che Tu volevi essere implorato da quei piccoli cuori ingenui, da quelle anime innocenti. E pregarono subito i tuoi orfanelli con le braccia alzate, genuflessi all’altare. Commovente spettacolo!
Io ebbi allora tanta fiducia in Te, o gran Santo, che volli offrire il mio obolo allora stesso, prima ancora che la grazia mi venisse concessa. Ero sicura che Tu, se fossi restato indifferente alle mie preghiere, non avresti saputo resistere a quelle de’ Tuoi piccoli cari. Ero sicura che, in un modo o in un altro, mi avresti aiutata, ed il mio presentimento e la mia fede vivissima non m’ingannavano: in quell’istante medesimo che i Tuoi
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T’invocarono per me, la causa nostra si discuteva e veniva proclamata la giustizia: la grazia tanto aspettata ci veniva concessa. Riconoscentissima, Ti attesto la mia gratitudine eterna e Ti prometto che non tralascerò mai di ringraziarti soccorrendo i tuoi Orfanelli e di essere sempre fra i tuoi più ferventi devoti. Imploro intanto la Tua celeste benedizione per me, per la mia famiglia, per tutti quelli che in questa occasione hanno pregato per me.
A.L. Aprile 1925
L’orfanello Filippo Bova da Villa S. Giovanni ammesso all’Orfanotrofio Antoniano il 25 Marzo 1920 nell’entrare ha portato la piccola somma di L. 6 frutto dei suoi sudori.
Caro fanciullo, che Dio ti benedica e S. Antonio ti protegga.
In
occasione delle Nozze del Sigr.
Dottor Giuseppe Castorina da Messina colla distintissima sig.na Nella
Vita di Reggio C., i novelli Sposi offersero all’Oratorio L. 100
pei cari orfanelli dai quali s’aspettano fervide precie
Preghiere.
Anime
generose non dubitate, S. Antonio saprà bene contraccambiarvi e le
preghiere e
i Voti degli
innocenti si riverseranno su di Voi in grazie e benedizioni.