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[Bozze di stampa, vi sono aggiunte di pugno di Don Orione.]


Cristo si avanza!


Cattolici fratelli, sparsi per ogni lido, che tutto dì andare con noi mangiando il pane del dolore, inzuppato dalle vostre stesse lacrime: uomini pî, liberi, non della fallace libertà del mondo, sibbene di quella che a noi deriva da Cristo, che solo la vera libertà può dare; uomini forti dell’aiuto celeste, per cui la stessa manifestazione della prpria vostra fede, del proprio vostro attaccamento all’indefettibile Cattedra di Pietro non è quasi più possibile se non fra derisioni, pericoli e contumelie: Sursum Corda! in alto i cuori. Cristo si avanza! Rammentate. Se il giorno della prova si è fatto terribile per noi, non è certo da quello lontano il giorno della vittoria; fu così per i padri nostri quando, dopo le tenebre della crocefissione, di subito spuntò aurora fulgorissima della Resurrezione gloriosa.

Perseveriamo adunque nella fede, nella preghiera, nella penitenza, perseveriamo nei sacrifici d’ogni fatta, e nel nostro dovere di devoti figli cristiani alla della Chiesa, e di leali cittadini verso la Patria e usciremo vittoriosi vincitori dalla grande lotta; ad un patto solo però: che il nostro grande sguardo sia sempre fisso in quell’astro indefettibile che illumina ogni uomo, che viene nel mondo, in Cristo Gesù nel suo Vicario, il Papa.

Rammentiamoci, che la salute nostra verrà proprio da nostri nemici, salutem ex inimicis notris, e per l’opera stessa di coloro, che più ci odiarono e ci odiano.

Cristo si avanza! Chi è, che non veda come si vada preparando il terreno al più grande trionfo di Cristo, all’unificazione cioè spirituale di tutto il mondo sotto la croce? Chi è che non veda come uomini eminenti di Stato, inconsapevoli, e loro malgrado, colle proprie mani affrettino l’avverarsi della divina parola: et fiet unum ovile et unus pastor?























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Non vi è, invero, uomo politico, dall’una parte o dall’altra, che osi più aprir bocca, davanti a tante stragi, senza accennare a quell’unificazione morale dei popoli, che solo può essere la salute di tutti ed impedire il rinnovellarsi di sì universali massacri: dai bolsceviki russi a Lloyd George, a Wilson. Cristo che si avanza!

E Gli uomini non sono che gli strumenti della sua Provvidenza per rifare l’unità del genere umano, e aprire le vie a Gesù Cristo. e non è ancora spenta l’eco di quel discorso di Sonnino, che, novello Balaam, proprio a Londra, sede e centro della massoneria internazionale, accennava, senza forze trascendere all’altissimo significato nell’ora presente, a quel Sacro Romano Impeto, che proprio la Chiesa Romana fondò, per unificare in Cristo popoli e nazioni, e finiva il suo dire ripetendo l’ultima parte dell’angelico coro, che risuonò sulla grotta di Betlem al sorgere nel mondo dell’unico vero Sole di pace e di giustizia .... et in terra pax hominibus bonae voluntatis!

È Cristo che si avanza!

Verrà, verrà, non dubitate, o uomini pusilli, quel giorno in cui l’umanità tutta sarà irresistibilmente portata ai piedi di Gesù Cristo, attorno a cui solo sentirà di ritrova re quell’unità morale, che sì ansiosamente va cercando! Verrà il giorno in cui attorno a Cristo le nazioni si stringeranno e si sentiranno sorelle! In cui dagli uomini, chiamati a guidare i destini dei popoli, non si ripeterà più solo l’ultima parte dell’inno angelico, quasi a strazio, di coloro, che veramente credono nel Cristo e in Colui che lo rappresenta, ma tutto intero lo si canterà con sincero e devotissimo affetto e sarà il giorno della vittoria della Chiesa e della Patria, e sarà in Roma stessa, sulla Tomba benedetta dei Beati Apostoli, fratelli in Cristo.

Perché allora gli uomini, ridivenuti finalmente uomini di buona volontà, avranno compreso che la pace non può sussistere sulla terra senza che pubblicamente si ritorni























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a Dio, senza che prima sia resa giustizia, piena giustizia a Dio. Sarà così che riconosceranno e canteranno le glorie di Dio non solo gli uomini individui, ma le stesse collettività sociali, rappresentate da coloro, che le reggono e le governano, e non già solo a parole, sibbene a fatti, e nei modi e nelle forme pubbliche da Dio volute.

E quel giorno sarà il grande trionfo della Chiesa di Gesù Cristo, perché saranno finalmente profligati, vinti e distrutti quei fatali errori che erano riusciti a fare sì terribile breccia anche nello stesso elemento umano della Chiesa, che verrà purificato, e la zizzania nostra sarà dispersa  e calpestata come il fango delle piazze.

Cristo si avanza! È Dio stesso, che oggi ha preso in mano la sua causa. Egli è che combatte per la sua Chiesa e per la nostra Patria amata, e nel dolore sta facendo giustizia di tutti che lo amareggiarono: di ...


[Minuta]


Ma Gesù vincerà, e vincerà non come un conquistatore, sebbene come Agnello di Dio, Agnello tra i lupi, perché i lupi diventino agnelli e vincerà nella misericordia.

Multae tribulationes justorum: ma essi sono nelle mani di Dio.

Purtroppo molti altari andranno rovesciati e molte pietre del Santuario andranno disperse. Coraggio, il nostro posto è alla battaglia

Il movimento vero Gesù Cristo Crocifisso diventerà sì vasto e sì rapido consolante che basterà altare un Crocifisso, che il popolo gli cadrà davanti in ginocchio