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[Bozze di stampa; vi sono correzioni e aggiunte di pugno di Don Orione]
Bollettino Opera Provvidenza
Un Canto ...
Che sa di pianto!
Io li amo gli orfanelli; ei per me sono
Il più santo ideal della mia vita,
Li strappai dall’oblio, dall’abbandono,
Spinto nel cor da una speranza ardita.
Fiorellini d’Italia, appena nati
Era aperto l’abisso a divorarli,
Non v’era sguardo d’occhi innamorati
Che potesse un istante sol bearli.
Pargoletti dispersi in sul cammino,
Senza amor, senza brio, senza sorrisi,
Ahiè! quale avvenir, quale destino
Li avria nel torchio del dolor conquisi?
Perché non manchi a loro mense il pane
Ò gelato, ò sudato ...- oh, ecco intanto
Quest’oggi il vitto, o figli miei, dimane
Ci penserà quel Dio che vi ama tanto!
Spesso ò battuto a ferre porte invano:
Atroce è stata la sentenza mia:
Via di qua l’importuno, egli è un insano:
Sconti la pena della SUA follia!
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Miei orfanelli, un dì verrà che voi
Saprete il mio martirio e l’amor mio,
Che più non ama il padre i nati suoi,
Che per voi scongiurai gli uomini e Dio!