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[Da bozze di stampa; - vi sono correzioni ed aggiunte di D. Orione]
………………commosso e trafelato, raccontò, come seppe e potè, quanto aveva veduto: quanto Maria Vergine gli aveva ordinato. E metteva nel suo dire tutto l’accento della più sentita convinzione e del suo entusiasmo. Ma la brusca Teresa, pare che così si chiamasse la donna di Benedetto, accolse il racconto del marito con un sorriso di compassione, e gli disse, senz’altro, che egli doveva aver perduto lo ben dell’intelletto; e lo colmò, per di più, come era del resto suo solito, di parole aspre e cattive, non mancando di ripetergli fino alla noia che, se fin qui era stato dai compaesani considerato uomo semplice e dappoco, d’ora innanzi sarebbe stato segnato a dito per la sua dabbenaggine.
Il pover’uomo che, per quanto conoscesse il carattere iroso della moglie, non s’aspettava però una sì furiosa grandinata, mortificato, avvilito, se ne stette cheto, pensando forse in cuor suo di rimandare ad altra epoca l’adempimento del comando ricevuto. Ma ecco il mattino seguente, Benedetto, prima di recarsi al consueto lavoro, salì sopra. Aveva però colto appena i primi frutti, che il ramo su cui poggiava si ruppe, ed egli precipitò sì malamente a terra, che si fracassò una gamba, e ne rimase tutto contuso. Un flebotomo - barbiere, poi, chiamato d’urgenza, finì di fare a quella povera gama il resto, risultò che gli rimanevano poche speranze di guarigione.
Evidentemente Benedetto pensò allora che aveva trasgredito il comando della Madonna, e fece proponimento in cuor suo che avrebbe subito fatto quanto la SS. Vergine gli aveva detto, se gli avesse ancora concesso di guarire. E forse al voto, si associò tacita anche la moglie, fatta più cauta dall’evidente castigo del Cielo contro la disobbedienza del marito, nella quale sentiva d’avere ella pure tanta parte di colpa.
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Fatto sta che, essendo il povero Pareto a letto, crucciato dai più acerbi dolori, gli apparve un’altra volta la Madonna.
Il primo miracolo
Incombevano le stelle sulla casuccia di Benedetto, quando avvenne la seconda apparizione. La Santissima Vergine, dopo averlo rimproverato per la disobbedienza, ed avergli rinnovato l’obbligo di costruirle la già indicata cappella sul monte, gli disse: “Alzati, che sei guarito!” - e Benedetto Pareto, miracolosamente e istantaneamente si sentì liberato da ogni male, e la sua gamba come non fosse mai rotta.
Era notte, ma egli balzò immediatamente da letto gridando:
“Ho visto ancora la Madonna! La Madonna mi ha guarito! Ecco che sono guarito!” Tutti i vicini furono svegliati e balzaron su; la moglie di lui poi piangeva di consolazione e di fede: il miracolo fu tosto evidente a tutto il paese.
La popolazione conobbe così che la Madonna era apparsa: e tutta unanime fece voto d’innalzare sulla montagna, fatta santa dalla Madonna, una Cappella in onore della Vergine SS.
Il prodigio strepitoso della guarigione e altre grazie e miracoli, che tosto seguirono, valsero non solo ad attirare sul capo di Benedetto un’aureola di rispetto e di venerazione, ma, quando il pio contadino venne santamente a morire, il popolo del paesello natìo e dei dintorni usò chiamarlo col titolo di Beato Benedetto Pareto.
La Madonna del “Papa della Pace”
La prima Cappella era già stata edificata con le elemosine raccolte in tutta la Val Polcevera, sul luogo della prima apparizione; ma, avanti che Benedetto Pareto morisse, essa era già stata ingrandita. Un’altra, ben più vasta, fu innalzata sulla sommità del monte, sul posto indicato e voluto dalla SS. Vergine.
Questo Santuario venne poi ampliato a testimonianza della viva fede dei divoti della Madonna della Guardia, ed è il più celebre Santuario della Liguria.
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Dalle sue pareti prendono ben sessantamila voti d’oro e d’argento.
Il grande ed indimenticabile Pontefice Benedetto XV, genovese, memore e grato dei benefici ricevuti della Madonna della Guardia, volle elevare il Santuario a dignità di Basilica.
E quel Papa chiamò la Madonna della Guardia: “la nostra Madonna!”
Oh! ancor noi, o Tortonesi, volgiamoci alla SS. Vergine della Guardia: e, in quest’ora di riedificazione della Patria, invochiamola e proclamiamola: “la nostra Madonna! la Madonna dei Tortonesi!”
Deh! a Lei volgiamo, finalmente, i prieghi, ch’Ella ci salvi, Ella che salva i suoi, e non sia gente né tribù che nieghi, lieta cantar con noi:
Salve, o degnata del secondo nome, O Guardia, o stella, ai periglianti scampo! inclita come il sol, terribil come oste schierato in campo!