V104T136 V104P249


[Bozze di stampa - L’Opera della Divina Provvidenza - vi sono correzioni aggiunte e cancellature di D. Orione]



……………..noi adoriamo il Figliuolo di Dio fatto uomo e veneriamo la Madre di Dio, e il padre putativo del Nostro Salvatore.

Le tre meraviglie del Cielo, le vedremo dopo morte, adesso andiamo a Betlemme e vediamo le tre meraviglie della terra. Transeamus usque Bethleem et videamus.

Sul fianco di un colle Maria e Giuseppe avevano trovata una spelonca, la cui entrata era chiusa con una erezione di legnami ai quali si abbarbicava l’ellera coi suoi festoni di color verde cupo. Non vi era uscio che chiudesse o riparasse dal freddo, ed entrarono. le rossicce e sregolate pareti, la volta scavata nel sasso e stillante un freddo umore, l’erba, la muffa, le pietruzze che ne componevano il pavimento non prestavano certamente un luogo degno di essere la culla del Re dei Cieli.

Dove collocherà, dunque, Maria il suo Bambino?

Più avanti un asinello ed un bue giacciono sdraiati sopra un po’ di paglia davanti alla mangiatoia. Ebbene, Maria collocherà il neonato Signore su quella paglia che non è che il vile rifiuto di un’aia orientale. Così si adempirà la profezia di Isaia: Il bue conosce il suo padrone e l’asino la greppia del suo Signore, ma Israele non riconobbe me.

O anima cristiana, vieni, vieni a Betlemme, e vedi Maria e Giuseppe che adorano il loro Signore, e piangi sull’abbandono e sulla povertà in cui lo lasciano gli uomini.

È notte, e Gesù Giuseppe e Maria non hanno altri compagni che gli animali, le tenebre e il freddo. Alla luce fioca e rossiccia che la lanterna di Giuseppe getta intorno a sé u tu puoi appena scorgere la mangiatoia e la paglia. Eppure fra le tenebre il freddo, l’abbandono e la povertà, Maria e Giuseppe non mandano un lamento. Essi adorano Gesù con un silenzio pieno d’amore. Tutto tace, e il respiro del bimbo che dorme si ode dolce e tranquillo.

Quanta pace in mezzo a tanta povertà! È la pace dell’innocenza.



















 V104P250


Gesù Bambino!

più in grosso

Inginocchiamoci anche noi davanti a Gesù e impariamo anche noi alla scuola del presepio.

Gesù ti ama. Ecco la prima cosa che il presepio ci dice, Egli, come Dio, ti ha amato da tutta l’eternità, ma l’amor suo te lo mostrò principalmente in questo giorno.

Si narra che Alessandro il grande, dopo che si impadronì della Persia, per attirarsi la confidenza e l’affetto dei nuovi popoli, si mostrava in pubblico vestito alla persiana.

Ebbene, lo stesso, anzi molto di più, ha fatto il tuo Dio per te; ha voluto vestire come te umana carne ed oltre a ciò mostrarsi ignudo, pargoletto, palpitante e piangente.Che sarebbe pertanto in questo giorno in cui tanto risplende l’amore di Gesù verso di te, se tu non dimostrassi il tuo amore verso Gesù?

Eppure tu non ami Gesù! Ecco un’altra verità che tu hai da imparare dal presepio.

Tu non ami Gesù, perché non conservi la tua anima in grazia di Dio, ma la tieni macchiata dal peccato! come dunque puoi dire di amare Gesù che è l’Agnello che toglie i peccati del mondo?

Tu non ami Gesù, perché non credi le sue parole. Egli ti dice nel suo Vangelo che se non farai penitenza perirai, che i peccatori impenitenti saranno dannati all’inferno; ma tu non vuoi credere alle minacce di Gesù e vorresti credere soltanto alle sue promesse. Vorresti essergli compagno alla mensa, e non alla croce. Vorresti il perdono, ma senza la confessione; vorresti la salute dell’anima, ma senza far patire il corpo e rinnegare il tuo amor proprio.

Tu non ami Gesù perché non isperi in Lui.

Difatti egli ti ha guadagnato col suo sangue il Paradiso, e tu ci pensi al Paradiso? Egli è venuto sulla terra perché tu salissi al Cielo; e tu pensi al Cielo? Oh uomini! Perché tanto vi attaccate alla terra che vi deve seppellire?





















 V104P251


Purtroppo il non desiderare il Paradiso, il non pensarci seriamente, oltre all’essere una colpa comune è la causa principale della nostra infelicità, è la causa per cui la morte ci fa paura.

Tu non ami Gesù, perché non ami i poveri, non vesti, non calzi, non cibi i loro bimbi, né quali piange e dolora Gesù.

Bisogna amar Gesù! Ecco la terza cosa che bisogna imparare nel dì del Natale.

Nel giorno di Natale, si sogliono ascoltare tre Messe, sebbene non sia peccato ascoltarne che una sola. Queste tre Messe significano le tre nascite di Gesù Cristo: 1° La sua nascita eterna nel seno del suo divin Padre. 2° La nascita temporale nella grotta di Betlemme. 3° La sua nascita nel cuor nostro, in cui deve cominciar a regnare colla sua grazia.

Il nostro cuore è fatto per amare, ma se non ama Dio, chi amerà?