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[Bozze di stampa - Per il Bene - vi sono correzioni e cancellature di D. Orione]



………….. uomini pace e felicità: a quel Gesù che nel SS. Sacramento dell’altare si nasconde ai sensuali ed ai superbi e si manifesta agli umili ed ai puri di cuore.

E Gesù non solamente non li rigetta, come non li ha rigettati mai la Chiesa, come rispondeva al tiranno il grande diacono e martire della Chiesa Romana San Lorenzo. Gesù li attira, li stimola e fa loro dolce violenza ad entrare. Erano pur grandi i doni che Dio ci aveva dati: la vita, la fede, la speranza, la carità, le virtù morali e poi le tante grazie fino a questo dì.

Ma egli volle fare di più, oh, molto di più! e ci ha dato Sé stesso interamente nell’Eucarestia!

Non solo dunque quanto egli ha, ma quanto Egli è. E questo dono della Santa Eucarestia non l’ha riservato alle anime vergini o a dei privilegiati, ma l’ha dato per tutti, quasi direi, di preferenza ai più deboli nella virtù e ai più doloranti; agli infermi di ogni languore, ai poveri, ai ciechi per ignoranza, agli storpi, a noi tanto imperfetti.

Sì, a noi afflitti da tanti mali spirituali, a noi tanto peccatori, a noi viene e si è dato il Dio di ogni santità!

Il nostro posto è dunque là, alla mensa del Signore! Là per essere guariti, là per essere illuminati, per essere consolati, nutriti e vivificati della sua stessa vita divina.

La Chiesa chiama questo Sacramento; - Pignus futurae gloriae - pegno della resurrezione e della gloria futura.

Cos’è questa gloria futura? e in che consisterà quella resurrezione e felicità eterna che ci promette?

Non sarà, o fratelli, non sarà che una comunione continua: un’unione intima, perenne con Dio, da cui deriverà una conoscenza così perfetta che escluda il mistero.

È qualche cosa di sublime, di inebriante: è il Paradiso!




















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Ma unioni sì intime non si possono annodare tutto ad un tratto. Anche quaggiù, quando si vuole stringere amicizia o unione, si va per gradi, precedano preliminari più o meno lunghi.

Ebbene, o fratelli e amici miei, anche la Provvidenza ci viene educando gradatamente a questa unione: l’Eucarestia è indirizzata ad abituarci ad essa: e la Comunione Eucaristica è il celeste pegno e il rannodamento di questa vita colla futura.

Eleviamoci dunque in alto, sino a quel sublime mistero e Sacramento di amore, e andiamo umili e fidenti a Gesù: l’Eucaristia” è il pane di vita: chi mangia di questo pane, avrà la vita eterna”.