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[Minuta di articolo]



Facciamo del bene! facciamo del bene!

per amore di Dio!



Beneficare per amore di Dio, è il grande secreto che imbalsama, fa bella e felice la vita. Fa bella la vita presente e assicura nella futura il Santo Paradiso!

Fratelli Amici, diamoci la mano, facciamo del bene, molto bene con infiammata e costante carità.

Soccorriamo i fratelli con la preghiera, aiutiamoli, confortiamoli con la parola, soccorriamoli materialmente, facciamo loro del bene, sempre del bene, quanto più possiamo per l’amore di Dio benedetto, vedendo il Signore nella persona della povera gente bisognosa.

Lavoriamo instancabili,intanto che c’è vita, coadiuviamo alle opere appoggiamo tutte le buone istituzioni: per quanto ci è dato, troviamoci da per tutto a fare del bene diamoci tutti a tutti non siamo degli assenti, mai!

Chi può misurare l’attività sviluppata nel mondo del male, dai figli delle tenebre?

È tempo di lavoro, è tempo di darci ad ogni santa attività per impedire il male e rendere più ampie e feconde le sfere zone del male; ci sono tanti dolori da lenire e noi ce ne staremo neghittosi in una imperdonabile inazione? noi resteremo freddi e indifferenti davanti ai fratelli che soffrono?

Un giorno il santo solitario e anacoreta gran servo di Dio, l’anacoreta Afraate, rimproverato dall’Imperatore Valente perché, abbandonata la solitudine, fosse corso alla città, rispondeva: È tempo di sostenere chi vacilla, è tempo di lotta e di pericolo, o imperatore: il fuoco dell’eresia minaccia la Chiesa, e vuoi che io non corra a porgere l’opera mia per ispegnerlo?

Cari miei, anche oggi nel vasto campo della carità è necessaria l’azione di tutti: dobbiamo lavorare, dobbiamo zelare la gloria di Dio, la salvezza delle anime e il bene dell’Italia.
















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Una volta bastava erigere chiese e ospedali:

- oggi occorre far questo ed altro: - è necessario aprire Scuole, Officine, Oratorî festivi per la gioventù, Colonie Agricole per gli orfani dei contadini, impiantare tipografie, diffondere la buona stampa, sostenere con generosità e coraggio e le buone istituzioni con la parola e con l’opera.

In altri tempi bastavano alla Chiesa le Monache coi loro Monasteri di clausura, oggi i tempi sono cambiati mutati, e la Chiesa ha bisogno di monache e di Suore che aprano asili per l’infanzia, scuole, educandati, ospizî: che vadano assistano i malati negli Ospedali e a domicilio, che curino, confortino i feriti sui campi di battaglie, che svolgano sostengano, in una parola, tutte quelle opere di moderna assistenza sociale a cui la Divina Provvidenza oggi chiama. In altri tempi la Chiesa aveva bisogno di Ordini contemplativi (Trappisti, Cistercensi, Certosini, Camaldolesi, ecc.), - oggi la Chiesa ha bisogno di Ordini contemplativi e anche di Ordini Attivi; pel passato bastavano le Confraternite, oggi ora non bastano più: un tempo la Chiesa necessitava di chierici, oggi necessita di chierici, ma anche di giovani e uomini di azione cattolica che coadiuvano il clero.

La lotta tra il bene e il male nel mondo si è fatta più insidiosa e più forte, - occorre prima la preghiera, poi un lavoro alquanto diverso dal passato, una più larga visione dei bisogni del tempo, più attività, più sagacia, uno spirito nuovo o, almeno, nuova tattica nuova e una più rispondente a fronteggiare i mali, una più adatta, più agguerrita milizia.

Verranno i giorni delle amarezze; inattese nuove inattese difficoltà, che ci parranno insormontabili; però come figli della Chiesa non dovremo mai cedere forti della fede, fidati in Dio, non dovremo mai cedere, da figli non indegni della Chiesa.

Tre secoli di persecuzioni e di martirî diciassette secoli ormai di lotte d’ogni maniera non hanno stancato questa nostra gran “Madre de’ Santi” “che da secoli soffre, combatte e prega”; e noi suoi figli cederemo noi davanti ai mali dei tempi presenti? Non mai!





















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Guardiamo Alziamo lo sguardo alla cima del monte, invochiamo l’aiuto del Signore e della grande nostra celeste Guardiana, gloriosa e potente, e lavoriamo da generosi, da buoni bravi cattolici e da bravi italiani.

Che diremo poi a quelli che nella loro carità ci vengono in aiuto con i loro soccorsi? A costoro presentiamo la parola del l’Evangelo: Passano presto i giorni della carriera mortale, e viene il dì nel quale Cristo Giudice esaminerà le opere che avremo fatte, e dirà: Venite, o benedetti, al premio che vi è stato preparato. Io avevo fame e mi avete dato da mangiare; avevo sete e mi avete dato da bere; ero nudo e mi avete vestito; era pellegrino e mi avete accolto. in casa vostra.

Diranno i giusti: quando mai, o Signore, abbiamo noi fatto tali opere? E Gesù risponderà: Ciò che faceste avete fatto agli infelici lo avete fatto a me stesso: venite pertanto, o benedetti dal mio celeste Padre, venite e possedete quel Regno che vi è stato preparato dal principio del mondo.

Chi più infelice dell’orfano, del vecchio cadente e solo di quei poveri che sono rifiutati da tutti, come i rottami della società? Chi più infelice del peccatore? Orbene, a molti di questi infelicissimi fratelli portano il pane e il vestito, la fede la luce e il conforto della fede, la consolazione del cuore, la rigenerazione e la vita i figli della Divina Provvidenza e le Suore Missionarie della Carità.

E chi sostiene con spirito Cristiano le loro Opere le nutre, forma la consolazione del Cuore Sacratissimo di Gesù, ha diritto alle sue promesse e ne avrà larga ed eterna ricompensa.

E le benedizioni della Madonna SS. discenderanno copiose sui nostri Benefattori e Benefattrici!
























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X X X   Rivolgiamo ogni atto liberamente e instancabilmente alla gloria di Dio del Signore e al bene del prossimo: conquistiamo intelligenze, anime e cuori alla luce di Dio, all’amore di Dio e alla causa del bene.

È la grande missione a cui oggi la Divina Provvidenza chiama tutti: - non c’è tempo da perdere.