V105T074 V105P070


[Da Copia manoscritta]


Da Roma, Sette Sale

 12 Giugno 39


Eccellenza Reverendissima,


Bacio con venerazione il Sacro Anello. Don Sterpi mi ha rimesso la gradita lettera di Vs. Ecc.za: - voglia scusare il ritardo a risponderLe, ché sono quasi sempre in viaggio.

Sì, fui a Noto lo scorso anno con grande desiderio di passarvi inosservato, - ci venni per un’antica devozione a San Corrado. E N. S. ha disposto che anche V. Ecc. non fosse in sede, così che mi è andato tutto magnificamente. E così ho potuto levarmi dopo tanti anni un po’ di quella gran sete di solitudine e di care memorie, sia pur per una giornata. E levare lo spirito al Signore, rifacendo gli stessi sentieri: riandare in Domino a persone e cose buone, rivedere quelle piante, messe giù dai miei cari orfanelli del terremoto e da cari nostri Eremiti - La più parte di questi già passati da questa misera vita a vita beata; ma, sopra tutto, poter chiedere a N. Signore perdono, per me e per quelli dei miei che furono costà, non aver tesoreggiato tante divine misericordie!

Che bella giornata fu mai! Due volte sono stato alla Tomba di Mgr. J Blandini e più a lungo della Grotta di San Corrado. E sono venuto via tanto contento che mi pareva di non toccar terra. Che il grande Santo eremita mi prenda nella sua custodia e interceda sempre per me, povero peccatore!

Riferendomi ora alla Sua, ringrazio sentitamente V. E. Rev.ma dell’offerta, e, sottovoce, quasi oserei dirLe che forse non vi sia estraneo S. Corrado.

Certo, pensare ad una Colonia Agricola non è più il caso.

Accolgo invece, di buon grado, la proposta di V. E. di cooperare in qualche modo a ravvivare col divino aiuto, la vita dei due Eremi, - che conosco, - mantenendo la forma tradizionale, tanto cara non solo ai Netini, ma anche ai Modicani e fin ai Maltesi.



















V105P071


E’ bene però che V. E. Rev.ma sappia che la mia piccola Congregazione tiene un Visitatore Apostolico, che è un gran dono che Dio e la S. Sede ci hanno fatto; è il Rev.mo Abate Generale dei Benedettini Sublacensi, l’Abate E. Caronti, grande servo del Signore e nostro venerato Padre e Guida. Ora è partito per la Siria e non tornerà che tra un mese e mezzo circa. Benché abbia ragione di ritenere Egli sia favorevole, pure nulla farei mai senza la Sua piena approvazione. Gli scriverò, - e intanto pregherò e farò pregare.

V. E. Rev.ma conosce le mie disposizioni, si degni ricordarmi al Signore. Quanto poi al resto, ora D. Sterpi sta per entrare nei Santi Esercizi. Le scriverà direttamente subito dopo, e, occorrendo, si metterà a disposizione di V. E. Rev.ma anche per incontrarsi.

Con ogni venerazione mi pongo in ispirito ai Suoi piedi come a quelli della S. Chiesa, e La prego di benedirmi. Di V. E. umile e dev.mo servitore in G. C. e Maria SS.ma


Sac. G. Luigi Orione

dei Figli della Div. Provv.


A S. Ecc.za Rev.ma Mons. Angelo Calabretta Vescovo di Noto