V105T133 V105P147
[Minuta in parte scritta a penna, in parte a matita]
...
ha esagerato trascorso
verso il cameriere, non intendeva certo riferirsi alla persona
dell’Arcivescovo né altro dire che la carità e la cortesia non si
possono sempre esercitare senza qualche incomodo, ché
con nessun incomodo sono assai poco meritorie,
e che bella e buona casa è sempre la ospitalità.
Noi abbiamo ritenuto volesse dir quello, non altro.
Comunque, rinnoviamo umili scuse.
E facciamo voti che a Brindisi, dove ogni anno passano centinaia di Missionari, i quali vanno e vengono dall’Oriente, la Divina Provvidenza dia modo a quell’Eccell.mo Arcivescovo, già tanto benemerito di poter aprire anche la Casa del Missionario.
A
me pare che le parole del mio missionario non offendano affatto la
persona dell’Arcivescovo e soltanto siano un
po’
per il loro senso esterno un poco eccessivamente esagerate anche in
riguardo del cameriere.
Comunque sia, avuto riguardo al senso intimo delle parole che non erano dirette per sé ad offendere alcuno, io qualora il senso esterno delle dette parole possa essere sgradito a qualcuno e specialmente alla sacra Persona domando scusa per il mio subordinato sperando che Sua Eccellenza terrà conto delle mie spiegazioni.