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[Da copia dattiloscritta]


Anime! Anime!

Tortona, Natale del 1938


A scorrere questa vita, ricca di tanti particolari e insieme dettata da un impeto di ispirazione che testimonia l’affetto di chi scrive verso l’angelica figura di Suor Giuseppina Nicoli, verrà spontanea una domanda: Dov’è lo straordinario? Per abitudine inveterata non si concepisce la santità senza il miracolo. In Suor Giuseppina Nicoli i fenomeni straordinari non sono tanto frequenti. E lo diciamo senza rammaricarci e tutt’altro che delusi. Di estasi, visioni, predizioni si fa parola anche nella presente vita con la saggia discrezione imposta dalla serietà dell’assunto. Ma non costituisco l’elemento che più impressiona.

Questa gloriosa figlia di San Vincenzo ha la caratteristica inconfondibile. Essa fu una santa che adempì ogni suo dovere in perfetta letizia. Fu “la santa più sorridente che sia mai esistita”.

È la conclusione del libro e ne è pure la sintesi. Dirò anzi che ne è il motivo ispiratore come fu la nota dominante nell’inno sublime elevato a Dio dalla santa con la sua vita terrena.

Col sorriso disarma le ire, col sorriso affronta e supera il dolore. Il sorriso ne illumina l’esistenza. Questa luce di gaudio che brilla sempre nei suoi occhi intelligenti e buoni senza mai offuscarsi, è il miracolo più grande di Suor Giuseppina Nicoli: è un riflesso radioso di paradiso che Ella custodisce nel cuore.

Figlia della nobilissima terra Lombarda - come la Cabrini quasi sua conterranea, ha esaltato in sé le migliori attitudini del suo popolo: la semplicità, il candore, il gusto del bello, la delicata sensibilità verso i sofferenti. Il suo sorriso quindi è pure consapevolezza di un sacrificio che si innalza in una sfera di grazia e di santità per cui qualunque male di questa terra, se vi passa il raggio della fede e vi si desta la scintilla della carità, diviene un paradiso dell’anima.


















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Quando morì nella casa di Cagliari se ne videro i segni rivelatori. Fu un pellegrinaggio continuo dei suoi beneficati. “A notte alta, quando l’asilo era già chiuso, tre uomini in apparenza contadini bussarono alla porta. Venivano dalla montagna, pregavano di essere lasciati passare in cappella per riverire la loro santa. La suora portinaia, intenerita, ruppe la consegna. Per quasi due ore i tre uomini rimasero in ginocchio vicino alla salma venerata, pregando commossi. Erano tre ex Luigini, che trent’anni prima avevano ricevuto l’istruzione religiosa da Suor Giuseppina. La notizia della sua morte era giunta in un baleno alla loro montagna ed essi erano scesi in fretta per salutarla, per dirLe ancora la loro umile ardente gratitudine. Si allontanarono nel silenzio della notte, gli occhi gonfi di pianto, il cuore confortato dal materno sorriso”.

Suor Giuseppina è una di quelle anime la cui missione non si esaurisce nel breve ciclo dell’esistenza terrena.

Diffondere la conoscenza di queste anime nel secolo turbinoso dell’odio, dell’orgoglio e della sete di conquista, immemore che solo i mansueti possederanno la terra, è un dovere e una necessità.

La carità che arde si comunica, trasforma, eleva, spinge verso il Bene, verso Dio.

Auguriamo a questa biografia la più larga diffusione e rivolgiamo anche noi a Suor Giuseppina una preghiera. Attraverso queste pagine, irradiate ancora del suo sorriso ce leste, continui e moltiplichi la conquista spirituale di tante anime all’amor di Dio e del prossimo.



























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[Da copia manoscritta]

Roma, 26 Marzo 1939


Molto Reverendo Don Luigi Orione,


Nei primi giorni del corrente mese, si è presentato a Lei, per mio incarico, mio figlio ing. Carlo, onde pregarla di apporre la di Lei firma alla prefazione da Lei scritta per la vita di mia sorella Suor Giuseppina Nicoli, Figlia della Carità; al che Ella ha ben volentieri aderito.


Del favore fattomi non ho potuto ringraziarLa subito per una malattia che mi ha colpito e di cui sono ora convalescente, ma ora che mi è possibile, le esprimo la mia viva riconoscenza, anche a nome di tutti i miei.

Voglia ricordarmi insieme alla mia famiglia nelle sue preghiere, e gradisca i miei più distinti ossequi.

Dev.mo

 Ing. Niccolò Niccoli

(via Cagliari 13)