V106T156 V106P176
[Da lettera dattiloscritta e autografata da D. Orione]
Piccola Opera
della Divina Provvidenza
Tortona
25 dicembre 1933
Natale dell’Anno Santo
della Redenzione
Usanze Della Congregazione
Nel Nome di Gesù - Amen!
I Figli della Divina Provvidenza - e, possibilmente, quanti dipendono e sono diretti da loro, - dal canto del Gloria del Sabato Santo (Messa della Resurrezione), sino alla Pentecoste, (inclusive), pregheranno stando in piedi; - eccettuato il tempo della Consacrazione ed elevazione dell’Ostia e del Calice; durante la Comunione del Sacerdote e dei fedeli: nel momento della benedizione Eucaristica o al passaggio del Sacerdote con il SS. Sacramento, - e quando il sacerdote benedice il popolo, come in fine della Messa, dopo aver distribuita l’Eucarestia, etc.
Ciò si farà in memoria della Resurrezione di N. Signore Gesù Cristo; - a meno che i Vescovi o la Santa Chiesa disponessero diversamente.
Tale era l’uso primitivo nella Chiesa, sì in Oriente che in Occidente, uso attestato dai Padri, tra cui Sant’Ireneo, Tertulliano, Clemente Alessandrino, San Cipriano, Pietro, Vescovi di Alessandria.
E così ha ordinato si facesse il I Concilio di Nicea (Can. XX) Anno 325, pontificato di San Silvestro, regnando Costantino il Grande.
I Padri ne parlano come d’uso di tradizione apostolica, e il Concilio Niceno I° ordinò si pregasse così, “come era l’uso antico”, destinato a richiamare alla memoria uno dei più grandi Misteri della nostra Redenzione.
I Figli, dunque, della Divina Provvidenza riprenderanno l’antico uso, allo stesso santo fine.
Sac.te Luigi Orione
dei Figli della Div. Provv.za
S. Pasqua del 1934 = Canonizzazione di Don Bosco =