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[Lettera per terzi, con aggiunte, correzioni e cancellature di pugno di Don Orione]
Pro
Memoria
Sale, 12 Marzo 1919
Eccellenza
Rev.ma,
Non
ho più scritto, come era mio vivo desiderio, per ché la mia salute
non me l’ha permesso. Vado soggetto a crampi muscolari che il più
delle volte mi rendono impotente a vestirmi. E questa é la mia
condizione fisica.
Ordinato,
ratione famulatu Ecclesia, non ho mai avuto, benché acclamato
chiesto alcun beneficio, per pagare almeno il mio debito col
Seminario. D. Durando, oltre la prebenda di
Arciprete di
San Giovanni, ne ha avuto altri
due
per sessant’anni.
Dopo di aver fatto osservare che non potevo far parte della Società di Sant’Innocenzo, fui obbligato a far domanda, che mi fu respinta.
Anche nel mio interesse, ho promosso la rivendicazione della Cappellania dell’Ospedale di Sale, ma l’opposizione dell’Arciprete Don Durando, oltre avere pregiudicato immensamente la causa, ha causato a me, la spesa di alcune migliaia di lire.
Ho fatto per diciassette anni il curato a D. Durando. Per onorario, mi ha assegnato l’adempimento di un legato, che egli ha percepito e mai mi ha consegnato, come risulta dai registri, ed in ultimo perché ho promosso la rivendicazione della Cappellania contro la sua volontà; ha negato. Così Don Durando ha avuto il curato gratis più un vantaggio di duecento lire all’anno.
In ossequio alla volontà di Monsignor Vescovo ho rinunciato a far valere a Roma le mie ragioni, ed é questo un motivo, che mi fa sperare nella giustizia e generosità del mio Superiore.
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So
solo
che
Don Durando ha lasciato dieci
mila lire,
ma ne ignoro lo scopo, quindi
non ho motivo di ricorrere direttamente al Superiore.
Desidererei solo che una
persone
al corrente di tutto come
il Signor Prevosto di
Grava, D.
Montobbio,
fossero udite da Vostra Eccellenza Rev.ma e così l’arciprete di
Santa Maria,
perché allora il Superiore se non può disporre del danaro di Don
Durando, potrebbe
potrà
in altro modo favorirmi.
Questo é il mio desiderio e mi raccomando alla carità di Padre di Vostra Eccellenza.
Il Signor Prevosto Don Montobbio che mi conosce da trent’anni, si é messo a tutta mia disposizione, e, se Vostra Eccellenza crede, non ha che da avvertirmi circa il giorno che potrà trovarsi a Tortona ed io manderò una vettura a Grava che condurrà costà il Signor Prevosto, poiché egli fatica a camminare.
Il Signore La compenserà della sua carità.
Col più profondo ossequio
Obbligatissimo
Sacerdote Oberti D. Domenico