V106T197 V106P238


[Da foglio dattiloscritto e firmato da D. Orione]


Piccola Opera

della Divina Provvidenza

Tortona


25 dicembre 1933

Natale dell’Anno Santo della Redenzione


Usanze della Congregazione


Nel nome di Gesù Amen!


I Figli della Divina Provvidenza - e, possibilmente, quanti dipendono o sono diretti da loro, - dal canto del Gloria del Sabato Santo (Messa della Resurrezione), sino alla Pentecoste (inclusive), pregheranno stando in piedi; - eccettuato il tempo della Consacrazione ed elevazione dell’Ostia e del Calice; durante la Comunione del sacerdote e dei fedeli: nel momento della benedizione Eucaristica o al passaggio del Sacerdote con il SS. Sacramento, - e quando il Sacerdote benedice il popolo, come in fine della Messa, dopo aver distribuita l’Eucarestia, etc.

Ciò si farà in memoria della Resurrezione di N. Signore Gesù Cristo; - a meno che la Chiesa e i Vescovi disponessero diversamente.

Tale era l’uso primitivo nella Chiesa, sì in Oriente che in Occidente, uso attestato dai Padri, tra cui Sant’Ireneo, Tertulliano, Clemente Alessandrino, San Cipriano, Pietro, Vescovo di Alessandria. E così ha ordinato si facesse il I Concilio di Nicea, (Can. XX) Anno 325, pontificato di San Silvestro, regnando Costantino il Grande.

I Padri ne parlano come d’un uso di tradizione apostolica, e il Concilio Niceno I ordinò si pregasse così, come era l’uso antico destinato a richiamare alla memoria uno dei più grandi Misteri della nostra Redenzione.

I Figli, dunque, della Divina Provvidenza riprenderanno l’antico uso allo stesso santo fine.


Sac. Luigi Orione

dei Figli della Div. Provv.za


S. Pasqua del 1934 = Canonizzazione di Don Bosco=