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[Minuta in parte scritta a penna, in parte a matita]



Per quelli venuti dal Pio X poi la cosa andò così: Mi trovavo in casa della Presidente e al suo precisamente in biblioteca e vi erano pure il Cav.r Oristano e il Dott.r Mattei venuto da Avezzano, si era in biblioteca per trattare una faccenda. Mi Nel discorso si parlò anche che dal Pio X insistevano perché fossero tolti cinque o sei o sette studenti di tecniche e di ginnasio, che volevano fare le scuole governative e non le private. E chiesero se io potevo ajutarli e suggerire ove collocarli, ed io proposi San Remo: e dissi chiaro che li ammettevo alle stesse condizioni alla stessa pensione e condizioni che pagavano al Pio X.

Io sapevo benissimo che a S. Remo si paga dai nostri Convittori non L. 40 ma L. 50 e 55 mensilmente perché la vita nelle stazioni climatiche costa di più e perché la tavola é migliore che al Pio X. (mattino: - pane e caffè latte, pranzo: pane e minestra a volontà pietanza con contorno e frutta - vino 1/4 di litro - merenda pane - cena pane - pietanza - vino).

Ho sempre avuto un sacro orrore a parlare Dico di queste cose e se oggi ne scrivo non è per millanteria, ma perché si conosca il criterio che ho seguito.

Ella ne faccia quell’uso che crede.

Quanto al mettere a tutti gli orfani a una sola pensione io non ci ho nessuna difficoltà mettetele ad una lira a lire 30 mensili più le spese - a meno oggi non si può a questi tempi. Pensate che qui i miei preti si fanno scrupolo del centesimo per i ragazzi se loro per San Remo come per Tortona