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[Da Fondo Pio X - 1, 16 - pag. 46 e seg. Indirizzata a Don Bressan, segretario di Pio X]



 Messina, il 22/ VIII - 909


...hanno molto lavoro. Di partito egli è cattolico e di quelli molto in vista, ma non fu veduto mai né lui né i figli a Messa o ai Sacramenti, né prima né dopo il disastro.

Le notizie che Le do, Ven.mo Monsignore, sono un po’ in ritardo, ma La posso assicurare che sono esatte.

Adesso perdoni se Le domando un favore. I miei di Sant’Anna porteranno su un quadro della Consolata, identico a quello che é al celebre Santuario di Torino.

È un bel quadro, dono del Canonico Allamano, nipote del Venerabile Cafasso.

È da mettere qui, ad un altare nella Chiesa dei morti del terremoto.

Desidererei che Ella mi ottenesse dalla bontà del S. Padre che egli stesso si degnasse benedirlo, e annettervi tutti quei tesori spirituali che si acquistano al Santuario della Consolata a Torino, applicabili le S. Indulgenze alle Sante Anime del Purgatorio, per cui la Chiesa sorge.

La ringrazio di questo insigne favore, e farò pregare per Lei. Voglia pure degnarsi comunicare al S. Padre che qui sorgono le Chiese e pare che pubblicamente si ridesti la vita cristiana. Di festa in festa si va meglio organizzando l’opera del catechismo ai fanciulli, ogni giorno sono sempre in Messina tre o quattro coppie di sposi che si mettono in grazia di Dio; anche i malati nelle baracche sono visitati e assistiti. Però c’è poca frequenza dei Sacramenti, e c’è ancora molto da fare, tanto che, se si guarda a quello che resta, si capisce che non s’è fatto nulla.

Vi è molto guasto, molta rilassatezza nei costumi, molta indifferenza in fatto di religione; e un vero lavoro serio, collettivo, e fatto proprio per l’amore di Dio e per salvare le anime da parte del Clero non c’è, perché é ancora sbalordito, e in parte in campagna, lontano da Messina.



















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Anche i buoni fanno tante cerimonie, tanti complimenti, promettono di fare, ma poi, o perché sono indeboliti, o perché non so, ci tirano poco, si spaventano forse della montagna che si vedono innanzi, fanno un po’ e poi piantano lì, e mentre si crede che continuino (e) si trova che magari da qualche festa fanno più nulla: in generale nel bene c’è molta apparenza e poca sostanza.

Mgr. Arcivescovo sta bene, ed é stato molto confortato ieri dalle visite che ebbimo qui di Sua Emin. il Card. Lualdi, dell’Arcivescovo Bignami di Siracusa, di Mgr. Vescovo di Patti, di quello di Lipari che fa oggi l’ingresso in Diocesi.

Si degni baciare per me il S. Piede al S. Padre, e dirgli che mi benedica di una benedizione grande come ne ho tanto bisogno, poiché io veramente mi sento cosi miserabile e ingrato alle misericordie di Nostro Signore che ho bisogno di grazie speciali per non rovinare le opere del Signore.

E Lei, Ven.mo Monsignore, mi perdoni questa lunga lettera; voglia ossequiarmi Mgr. Pescini, e avermi in Gesù Crocifisso e Maria SS. devotissimo servitore


Sac. Orione Luigi

della Divina Provvidenza