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[Da fotocopia di originale di D. Orione]
(timbro: Arch. Secr. Apost. Vaticanum)
43978
Messina, il 28 Aprile 910
Eminenza Rev.ma
è stato qui due volte di seguito il Conte Gallarati Scotti inviato dalla Spalletti ad ispezionare gli Orfanotrofi del Patronato. Venne prima solo, ma non terminò, e jeri venne con lui l’Ing.r Alfieri.
In assenza del Presidente, mi toccò accompagnarli, e mi parve prudente non lasciarli.
Ne ho informato Mgr. Cottafavi; ma stimo doveroso farne direttamente consapevole anche Vostra Eminenza Rev.ma.
Potei sapere che sono un gruppo di sette od otto che si daranno il cambio, limitandosi, per ora, alla Calabria e Basilicata. Dissero che il loro presidente, Barone Franchetti, e già dimissionario, per cui il Conte Gallarati doveva presto venire a Roma. Abitano all’Hotel Centrale di Reggio Cal., ma intendono aprire Ufficio a Villa S. Giovanni. Parlano di istituire biblioteche nei varî paesi: di volersi occupare del problema della scuola popolare; non accennarono a voler fare della propaganda religiosa, ma non credo che vogliano prescinderne.
Ho manifestato che per un lavoro di anni, come essi dicevano, dovessero certo disporre di buoni fondi. Mi risposero che, al momento, vanno avanti con una somma raccolta tra amici; ma che per Novembre intendono presentare una relazione del lavoro fatto e da farsi, e dopo richiederanno il concorso del Governo.
Al Conte Gallarati sfuggì che aveva visto Luzzatti, e che questi lo avrebbe ricevuto al suo ritorno a Roma.
Mi ha fatto l’impressione che questi poveretti diventeranno zimbello della massoneria, se pure non lo sono già.
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Uno dei due, l’Ing.r Alfieri, mi manifestò che da alcuni anni non riceve i Sacramenti in ossequio alla Chiesa; gli ho detto che così non poteva né doveva stare, e che ben altro ossequio aspetta la Chiesa da un figlio suo.
Dopo qualche tempo lo vidi proprio piangere; pensai fosse quello lo sfogo naturale dell’anima che ha bisogno di Dio, o forse Iddio Misericordioso gli facesse sentire in quell’ora quanto e doloroso lo stare lontano da Lui!
Il Conte Gallarati ha detto che deve venire ancora una volta, per sentire parecchi orfani che erano al lavoro fuori.
Intanto il Presidente è giunto da Palermo, e per parecchi gravi motivi, e anche per questo modo di controllo del Patronato, che non ci é parso corretto, e che potrebbe riuscire dannoso per l’indirizzo che noi crediamo dare agli orfani, il Sotto Comitato è in crisi.
Anche il Prefetto è con noi.
Mi farò dovere tenere informata Vostra Eminenza Rev.ma di ogni passo che questi Signori, o loro adepti, facessero qui.
Vostra Eminenza si degni darmi tutte quelle disposizioni che crederà del caso.
Non so come meglio esprimerLe i miei profondi ringraziamenti per la lettera che nella Sua bontà mi fece scrivere da Mgr. Canali, e Le domando scusa del ritardo a Compiere questo mio dovere.
Nostro Signore dia al cuore di Vostra Eminenza Rev.ma ogni più santa consolazione.
Mi benedica, e si degni raccomandarmi alla Madonna SS. in questo Suo prossimo mese, affinché possa andare avanti un passo dopo l’altro e fare la volontà del Signore.
Di Vostra Eminenza Rev.ma
Osseq.mo e Umil.mo Servitore in
N. Sig.re Gesù Cristo
Crocifisso
Sac. Luigi Orione
dell’Opera d. Div. Provv.za