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[Da fotocopia di originale di D. Orione]



(timbro: Arch. Secr. Apost. Vaticanum)

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Rispo il Sant. addì 28 Giugno 1910


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 Messina, il 9 Giugno 1910


Eminenza Rev.ma,


Ho ricevuto da fr. Biagio le due lettere che accludo. A lui risposi brevemente, e dissi anche che la questione, trascendendo il semplice fatto della Pro - Zancla, e toccando uomini e cose assai delicate, ne riferiva a V. Eminenza Rev.ma in una specie di memoriale che Le invio, con N. 2 Allegati.

Esso é diviso in due parti: parlo nella prima della Pro - Zancla e del partito dei malcontenti di qui; nella seconda mi valgo di questa circostanza per esporre la mia situazione, come Vicario.

Però sono e voglio, sino alla morte, essere ai piedi della Chiesa come un bambino ai piedi di sua madre.

Non vorrei avere altra volontà, ma la volontà del S. Padre: non voglio libertà , ma la libertà della Chiesa e del S. Padre, e che Egli questa Sua libertà la possa esercitare prima di tutto sopra di me, disponendone a Suo piacere: - io sono il Suo indegnissimo, ma affezionatissimo figliuolo.

In questi terribili momenti per la Chiesa, io e i miei nulla più intensamente desideriamo che di poter servire in tutto e sempre, e nello spirituale e, se facesse d’uopo, pur nel temporale, la Nostra Santa Madre Chiesa, da figli umili e fedeli; niente, per divina grazia, vogliamo aveLe più a cuore che di sforzarci a dare in noi, poveretti, al S. Padre ogni consolazione, essendo Egli, con Nostro Signore il nostro più grande e dolce amore.

Se a Sua Santità piacerà restituirmi alla mia piccola Congregazione e ai miei orfanelli, domanderò a Dio e a Mgr. Arcivescovo















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perdono di tante negligenze e peccati di questo anno di Vicariato e mi darò a servire N. Signore e la Chiesa coi piccoli e poveri fanciulli.

Se Sua Santità credesse che continui, non recuso laborem; ho esposto la situazione, e cercherò fare in Domino quel poco che potrò: - non potendo altro, guarderò di esservi qui come un cane fedele.

Si degni Vostra Eminenza Rev.ma domandare al S. Padre una speciale benedizione per me, ma grande grande e grande, che mi copra tutto e di dentro e di fuori.

Si degni anche pregare per me; io, da povero peccatore, prego ogni giorno la Vergine Consolata, che ho qui, per il S. Padre e per Vostra Eminenza.

Le bacio con profonda venerazione la S. Porpora, e mi ritengo sempre grandemente onorato potermi dire di Vostra Eminenza Rev.ma

dev.mo ed osseq.mo

Servitore in Gesù Cristo

e Maria SS.


Sac. Luigi Orione

dell’Istituto della Div.na Provvidenza