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[Da fotocopia di originale di D. Orione]
(timbro: Arch. Secr. Apostol. Vaticanum)
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Messina, il 17 Marzo 1911
Mio Beatissimo Padre,
Una delle più grandi consolazioni che sento è quella di poter venire ogni tanto in ispirito, insieme con tutti i miei Religiosi e piccoli fanciulli che la Divina Provvidenza mi ha affidato, ad inginocchiarmi ai Vostri Piedi, come ai piedi benedetti di Nostro Signore Gesù Cristo, per dirVi e ripeterVi sino alla morte, o mio Beatissimo Padre, quanto Vi amiamo di dolcissimo e filiale amore, e con quanto amore, per divina grazia, vorremmo poter dare e la vita e il sangue per Voi e per la nostra Santa Madre Chiesa.
Deh! si degni Vostra Santità perdonarmi un po’ di santo sfogo di tenera devozione e mi perdoni anche se oso umiliarLe espressioni di conforto: io non vorrei venir meno alla più profonda riverenza, ma solo parlare come figliuolo umilissimo a Padre, per esternarLe i sentimenti del mio illimitato attaccamento.
Fatevi dunque coraggio, o mio Caro e Beatissimo Santo Padre, fatevi coraggio in Domino!
Il Signore permette alla Chiesa e a Voi dei giorni ben amari e pieni di molta tribolazione, mi pare; ma Egli Vi prepara certo molte e molte grandi consolazioni e vittorie.
I vostri figli sono con Voi: pregano ad ogni passo e, per così dire, ad ogni momento della giornata per Voi e per la Chiesa, e sentono tutte le Vostre amarezze, e soffrono insieme con Voi delle Vostre pene.
Essi sanno che la Chiesa e il Papa e N. Sigr. Gesù Cristo si amano davvero e si servono davvero solamente in Croce, e, ajutati dalla divina grazia, mentre oggi depongono ai Vostri piedi mente, cuore e vita, molti sono che si offrono al Signore
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per la Vostra conservazione e per la libertà e il trionfo della Chiesa di Dio.
Siate Voi mille e mille volte benedetto, o Beatissimo Padre, della fermezza nel volere instaurata la disciplina ecclesiastica, e nella difesa del sacro deposito della nostra S. Fede!
Il Signore anche di questo Vi darà una grande corona, o mio Beatissimo Padre! Tutti i Vostri figliuoli Vi benedicono e Vi benediranno in eterno: Voi avete salvato la S. Chiesa di Dio: questa é la vera opera, mi pare, per cui Iddio Vi ha suscitato: - è l’opera del Vostro Pontificato!
Un giorno la Cristianità si svegliò che era diventata ariana; e noi pure eravamo giunti già sull’abisso e alla vigilia di trovarci quasi in generale razionalisti e modernisti; talché pareva umanamente che non vi fosse riparo, e che fin l’Arca Santa stesse per cadere nelle mani di nuovi e più nefasti Amaleciti.
Oh! é proprio il Signore che veglia, e in modo provvidenziale assiste perpetuamente la Sua Chiesa!
E così sulla Fede di Pietro, che non viene mai meno, Vostra Santità con fortezza veramente Apostolica ha saputo scongiurare la nuova insidia dell’inferno e la nuova eresia. Compia Iddio per la intercessione di S. Giuseppe i voti del Vostro gran Cuore, o S. Padre, e che tutti abbiano ad ascoltare la Vostra voce!
Benedite, Beatissimo Padre, me Vostro indegno ma affezionatissimo figliuolo: benedite i miei religiosi e i povero orfanelli e tutti i fanciulli alle nostre cure affidati: tutti preghiamo perché San Giuseppe Vi consoli, e perché in quest’anno specialmente faccia sentire la Sua protezione sulla S. Chiesa. Qui si faranno delle prime Comunioni, a Reggio anche, e ci va lo stesso Mgr. Arcivescovo, e a Cassano Ionio anche e da per tutto si prega per Vostra Santità.
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Anzi a Cassano Ionio faranno la prima Comunione cinque orfani che hanno già diciotto e diciannove anni, che erano cinque barabba.
Il Patronato Regina Elena li fece cambiare parecchi Istituti a Napoli, a Milano e altrove, e sempre o fuggivano o si diportavano malissimo, e si facevano mandar via.
Ora il Patronato, non sapendo più che farne, li ha affidati alla Divina Provvidenza, e la religione fece in essi quel cambiamento che i sistemi moderni di educazione senza santo timor di Dio non poterono ottenere: essi si sono avviati bene nella pietà e nel lavoro, e riceveranno ora per la prima volta Nostro Signore.
Si degni Vostra Santità benedirli in modo speciale. Con profondissima venerazione e con tutto l’amore di figlio bacio il Sacro Piede, e sono di Vostra Santità
Umilissimo e devotissimo figliuolo in Gesù Cristo e in Maria SS.
Sac. Luigi Orione
della Piccola Opera della Divina Provvidenza