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[Da fotocopia di lettera D. Orione]
(timbro: Arch. Secr. Apost. Vaticanum)
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Messina, il 23 Dic. 1911
Beatissimo Padre,
Non mi è possibile, o mio Beatissimo Padre, esprimerVi tutto l’affetto di figlio che il Signore mi dà verso di Voi; ma almeno prego la Santità Vostra di degnarsi gradire gli Augurî di ogni più santo gaudio e consolazione spirituale che, nella dolce soavità di Gesù Cristo Signor Nostro, vengo ad umiliare ai Vostri Piedi benedetti in questo Santo Natale.
E colle preghiere e coi voti ricevete, o mio Beatissimo Padre, tutto l’amore della mia vita e la vita stessa: darla a Voi e darla a Nostro Signore é la stessa cosa. - Mi rincresce solo di essere un ben miserabile peccatore, e di non poterVi offrire che un pugno di miseria.
Tuttavia, fidente nella divina misericordia e in quella grande carità che é propria del Vostro Cuore, supplico la Santità Vostra di non rifiutare l’umile offerta, poiché, colla grazia di Dio, spero di corrispondere con più amore in avvenire, e di consumarmi tutto a servire il Signore e la S. Chiesa con vera umiltà e fedeltà, e a salvare anime, e a darVi delle consolazioni.
E, prostrato in ispirito davanti a Vostra Santità che siete il nostro dolce Cristo visibile in terra, Vi prego, o Beatissimo Padre, di mettermi tutte due le Vostre Sante mani sulla testa, perché la benedizione piena di Dio discenda sopra di me.
E, stringendomi ai Vostri Piedi, e baciandoveli con dolcissimo amore, imploro l’Apostolica Benedizione anche sovra sessanta cinque orfani di padre e di madre, che nella Solennità del Natale faranno la loro prima Comunione.
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E anche si degni la Santità Vostra benedire a tutti i miei Religiosi e a tutti gli orfani miei figliuoli nel Signore.
Di Vostra Santità
Umilissimo figlio
Sac. Luigi Orione
della Piccola Opera della
Div.na Provvidenza