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[Nova Docum. II. 43; l’originale da stampa con aggiunte e correzioni di mano di Don Orione è tra i manoscritti di Don Orione stesso]


....danni, per non avere fin da principio rinunziato all’eredità lasciatagli per soccorrere tante migliaia di poveri figli!

Questa sentenza fu dai magistrati e da persona intelligenti ed oneste definita per una mostruosità, e con ragione; ma il fatto si è che l’ultima volontà del Sacerdote andò interamente frustrata, e quei beni temporali, che egli aveva raccolti, forse con molti sacrifizi, finirono nelle mani di quei parenti, a cui egli non intendeva di lasciarli, perché o non ne abbisognavano, o per altri ragionevoli motivi.

Pertanto se il testatore, di cui abbiamo parlato di sopra, dopo nominato D. Bosco non avesse aggiunto le altre espressioni: Fondatore ed amministratore dell’Oratorio di S. Francesco di Sales: - od almeno avesse tralasciato queste ultime: - ed in sua mancanza chi ne farà le veci ed amministrerà l’Oratorio predetto - la sfavorevole sentenza si sarebbe potuta evitare.

Perciò chi vuole per testamento soccorrere persone che fondarono o sostennero opere pie non legalmente riconosciute, deve avvertire attentamente di non usare espressioni, che indichino queste opere medesime, le quali, per la vigente legislazione, non sono considerate come enti morali e non possono succedere né ereditare.

Quindi getti l’occhio sopra alcuna delle persone suddette, e nel testamento, sia olografo sia pubblico, non metta che solamente il nome e cognome ed abitazione della persona che egli vuole lasciare erede, e non faccia alcun cenno che appartenga a qualche pia istituzione; altrettanto osservisi delle altre persone che vuol lasciare eredi in mancanza della prima (1).

(1) Per maggior chiarezza mettiamo qui qualche formula di testamento o di legato che potrà servire di norma:





















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Nomino mio erede universale il sig. (nome, cognome, via e numero dell’abitazione, senza fare cenno dell’istituto a cui appartiene e della carica che nel medesimo sostiene). Lego ecc. (qui si notano i legati ove se ne vogliano fare).

Intendo che questo mio scritto sia considerato come mia ultima volontà, ed abbia forza di testamento; pel che mi firmo (paese, giorno, mese anno - tutto in parole cifre.

Firma N. N.

del fu, o del (nome del padre).


Altra formula:

Lascio o lego al sig. (nome ecc., come sopra) ed in sua premorienza al sig. (nome, cognome, ecc.)

Questo foglio scritto di mio pugno contiene la mia ultima volontà, ed in fede mi firmo (paese, giorno, ecc. come sopra.)

N. N.

del fu, o del (nome del padre).


Allora sarà eseguita la sua volontà, senza che alcuno possa per tribunale impugnare e invalidare quell’atto; ne avranno sollievo i poveri e vantaggio i figli del popolo, ne avrà il tornaconto lo stesso Governo, in quanto che, dov’esso, per le ingenti spese di stato non può giungere a portar soccorso, giungerà a portarlo la carità e la generosità dei privati cittadini, promovendo la pubblica moralità, il buon ordine sociale ed il verace progresso.


Parole di S. Leonardo da Porto Maurizio.


Ci piace finire quest’articolo con opportunissime parole, ricavate dalla stupenda predica del sul Purgatorio, che leggesi si legge nel Quaresimale di S. Leonardo da Porto Maurizio.

Ecco il bel ricordo, così predicava l’ardente apostolo, che vi mandano quelle Anime sante del dal Purgatorio. Anime cristiane, fate bene per voi adesso che siete in vita, perché pochi vi saranno che il facciano per voi dopo la vostra morte.

















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Ricordatevi del proverbio assai trito, che fa più lume un candeliere una candela dinnanzi che una torcia dietro le spalle quattro torce dietro le spalle; più vi gioverà una messa che vi facciate dire in vita: che molte dopo morte: più vi gioverà il bene che avrete fatto da sani e da voi, che quello che lascerete dopo agli altri da farvi.

Fate come un savio e ricco mercante delle riviere di Genova, che, venuto a morte, non lasciò cosa alcuna in suffragio della anima sua; ma, morto che fu, si trovò scritto nei suoi libri il gran bene che si era fatto per l’anima in vita: ed in fine di quel libro vi era scritto: Chi vuol del bene se lo faccia in vita, e non si fidi di chi resta dopo la morte.

“     Salutare ricordo che noi di gran cuore raccomandiamo a quanti sono i lettori del nostro Bollettino Amici e Benefattori dei nostri orfani, dei nostri vecchi, delle nostre opere di carità e di educazione cristiana.