V107T109 V107P210
[Nova Docum. II. 43; l’originale da stampa con aggiunte e correzioni di mano di Don Orione è tra i manoscritti di Don Orione stesso]
…....danni, per non avere fin da principio rinunziato all’eredità lasciatagli per soccorrere tante migliaia di poveri figli!
Questa sentenza fu dai magistrati e da persona intelligenti ed oneste definita per una mostruosità, e con ragione; ma il fatto si è che l’ultima volontà del Sacerdote andò interamente frustrata, e quei beni temporali, che egli aveva raccolti, forse con molti sacrifizi, finirono nelle mani di quei parenti, a cui egli non intendeva di lasciarli, perché o non ne abbisognavano, o per altri ragionevoli motivi.
Pertanto se il testatore, di cui abbiamo parlato di sopra, dopo nominato D. Bosco non avesse aggiunto le altre espressioni: Fondatore ed amministratore dell’Oratorio di S. Francesco di Sales: - od almeno avesse tralasciato queste ultime: - ed in sua mancanza chi ne farà le veci ed amministrerà l’Oratorio predetto - la sfavorevole sentenza si sarebbe potuta evitare.
Perciò
chi vuole per testamento soccorrere persone che fondarono o
sostennero opere pie non legalmente riconosciute, deve avvertire
attentamente di non usare espressioni, che indichino queste opere
medesime, le quali, per la vigente legislazione, non
sono considerate come enti morali
e non possono
succedere
né
ereditare.
Quindi
getti l’occhio sopra alcuna delle persone suddette, e nel
testamento, sia olografo sia pubblico,
non
metta
che
solamente
il nome e cognome ed abitazione della persona che egli vuole lasciare
erede, e non faccia alcun cenno che appartenga a qualche pia
istituzione; altrettanto osservisi delle altre persone che vuol
lasciare eredi in mancanza della prima (1).
(1) Per maggior chiarezza mettiamo qui qualche formula di testamento o di legato che potrà servire di norma:
V107P211
Nomino mio erede universale il sig. (nome, cognome, via e numero dell’abitazione, senza fare cenno dell’istituto a cui appartiene e della carica che nel medesimo sostiene). Lego ecc. (qui si notano i legati ove se ne vogliano fare).
Intendo
che questo mio scritto sia considerato come mia ultima volontà, ed
abbia forza di testamento; pel che mi firmo (paese, giorno, mese anno
- tutto in
parole
cifre.
Firma N. N.
del fu, o del (nome del padre).
Altra formula:
Lascio o lego al sig. (nome ecc., come sopra) ed in sua premorienza al sig. (nome, cognome, ecc.)
Questo foglio scritto di mio pugno contiene la mia ultima volontà, ed in fede mi firmo (paese, giorno, ecc. come sopra.)
N. N.
del fu, o del (nome del padre).
Allora sarà eseguita la sua volontà, senza che alcuno possa per tribunale impugnare e invalidare quell’atto; ne avranno sollievo i poveri e vantaggio i figli del popolo, ne avrà il tornaconto lo stesso Governo, in quanto che, dov’esso, per le ingenti spese di stato non può giungere a portar soccorso, giungerà a portarlo la carità e la generosità dei privati cittadini, promovendo la pubblica moralità, il buon ordine sociale ed il verace progresso.
Parole di S. Leonardo da Porto Maurizio.
Ci
piace finire quest’articolo con opportunissime parole, ricavate
dalla stupenda
predica
del
sul Purgatorio,
che
leggesi
si legge nel
Quaresimale di S. Leonardo da Porto Maurizio.
“Ecco
il bel ricordo, così
predicava l’ardente
apostolo, che vi mandano quelle Anime sante
del
dal Purgatorio.
Anime cristiane, fate bene per voi adesso che siete in vita, perché
pochi
vi saranno che il facciano per voi dopo la vostra morte.
V107P212
“Ricordatevi
del proverbio assai trito, che fa più lume
un
candeliere
una candela dinnanzi
che
una
torcia dietro le spalle
quattro torce dietro le spalle;
più vi gioverà una messa che vi facciate dire in vita: che molte
dopo morte:
più vi gioverà il bene che avrete fatto da sani e da voi, che
quello che lascerete dopo agli altri da farvi.
“Fate come un savio e ricco mercante delle riviere di Genova, che, venuto a morte, non lasciò cosa alcuna in suffragio della anima sua; ma, morto che fu, si trovò scritto nei suoi libri il gran bene che si era fatto per l’anima in vita: ed in fine di quel libro vi era scritto: Chi vuol del bene se lo faccia in vita, e non si fidi di chi resta dopo la morte.
“ Salutare
ricordo che noi di gran cuore raccomandiamo a quanti sono i lettori
del
nostro Bollettino
Amici e Benefattori dei nostri orfani, dei nostri vecchi, delle
nostre opere di carità e di educazione cristiana.