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Piccolo Cottolengo Milanese
Via Attendolo Sforza 8
Milano
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9 Genn. 1938
Eccellenza Rev.ma e mio buon Padre datami dal Signore e della S. Chiesa,
il Signore sia sempre con noi!
Ho ricevuto la Sua venerata lettera, e voglio essere sempre più grato a Dio e a Lei, benché abbia timore a prometterlo, perché mi sento tanto debole nel bene e fin miserabile.
Ma lo voglio, confidando senza fine nel Signore.
A V. Eccellenza però d’una cosa non so come potrei esser grato, caro P. Visitatore, e glie lo dico con santa libertà in Domino, ma anche con grande devozione. Ella accenna a voler poi concludere la Sua apostolica missione; ma come si fa, se io ho ancora da cominciare e mentre sento sempre più vivo il bisogno della Sua assistenza e carità, specialmente per me?
Dunque non ci pensi più e non lo dica più, caro Eccellenza, e continui anche quando non ci sarò più, e fin che Dio Le darà vita; - io spero in Dio d’aiutarla dal di là, perché confido che N. Signore e la Madonna SS. mi avranno misericordia.
E anche quando V. Eccellenza si trovasse più in alto, non ci lasci, che, poi, se ne troverà un gran bene.
Se in qualche cosa, e in chissà quante cose! io o altri La disgustassimo, Lei me lo dica; che, col divino aiuto, subito voglio riparare: voglio ubbidire sempre da figlio, non da servo, voglio amare nei Superiori il Signore, e seguirli in tutto e per tutto, e dare anime alla S. Chiesa e, prima, tutta l’anima e la vita mia, e confortarLa, la S. Chiesa, come si deve confortare la Madre.
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Tortona, 10 / 1 - 938
Riprendo a Tortona la lettera che, jeri, non ebbi tempo di terminare a Milano.
Domenica 16 corr., e alle 16 si farebbe in Roma un po’ d’inaugurazione di quelle Scuole aperte al Quartiere Appio, che V. Eccellenza conosce.
Quando vidi S. Eminenza il Card. Vicario, Lo pregai di degnarsi venire a benedire il nuovo edificio, e accetto. Ora gli ho scritto. Sarei andato di presenza, ma ho qui l’unico fratello, rimasto solo, di a. 79, e anche mio padrino di battesimo, che in questi giorni venne colpito da paralisi, e non mi par bene abbandonarlo, perché da giù, e, se in questa settimana venisse a mancare, lascerei anche di venire a Roma per Domenica. È il fratello che mi ha fatto studiare, - mio padre era morto. Alla cerimonia interverrà il Ministro Lantini, Sua Eccell. Federzoni, e terrà un breve discorso il Sen.re Cavazzoni.
Oltre a Sua Eminenza il Card. Vicario vi saranno, forse, alcuni altri Eminent.mi e Prelati.
Io vengo a pregare V. Eccellenza di fare quanto Le sarà possibile, ma di degnarsi onorare di Sua presenta la Cerimonia, - sarà cosa spiccia.
Avrei dovuto scriverLe prima, ma voglia scusarmi, ché questi giorni, per più cause, sono stati giorni di molto trambusto per me.
So che inviteranno qualche Eminent.mo e Prelati, - qualcuno si é anche, benevolmente, invitato da sé.
Sarà il caso, Eccellenza, di invitare Sua Eminenza il Card. La Puma, Sua Eccell. Mgr. Pasetto o alme o qualcuno di quel Dicastero? Non vorrei mancare né ad un dovere né ai dovuti riguardi verso la S. Congr. dei Religiosi. Veda un po’ in Domino Vostra Eccellenza.
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E, caso mai, farebbe Vostra Eccellenza? o crede di avvertirne il Don Parodi, perché codesti nostri di Roma non avessero a dimenticare?
A Roma c’è Don Piccinini al S. Filippo. Gli alunni, - tutti esterni, - sono un 800, ed é il primo anno, e si uscì coi programmi in ritardo perché come V. E. sa, il locale non era ancora del tutto terminato, e si temeva di non fare a tempo.
Sono 800 tra Elem. e Magistrali - e abbiamo anche le Scuole Serali. La quasi totalità degli Insegnanti sono nostri Religiosi, tutti forniti di titoli.
“Scopo precipuo é di cooperare a tener viva e ad accrescere nei figli del popolo di quel vasto Quartiere Appio la fede romana, e di trarre, dai migliori elementi, dei bravi e ben preparati Maestri cattolici per le Scuole pubbliche in Italia e all’Estero.
Ora c’è bisogno del Maestro - uomo, ne fui sollecitato da alta personalità, - quindi sappiamo anche di non fare degli spostati. “Poi si apriranno anche Scuole professionali.
Ho fatto chiedere una speciale Benedizione Ap.ca, e perché solo da Dio verrà l’incremento, ma anche perché il S. Padre é tutto per noi.
Alla Ditta costruttrice già si è versato un acconto di circa due milioni, e confido che, in questi giorni, la Div.na Provv.za mi darà modo di far tenere qualche cosa ancora. Certo siamo in molte spese, specie per le gravi tasse; oggi D. Sterpi é a Genova a completare il pagamento (in L. 168.000 quelle di oggi) della forte tassa pel trapasso del terreno di Roma. Deo gratias, che ci sono!
Caro Eccellenza, é tutto la Divina Provvidenza che fa, e la Santa Madonna. Ah é proprio buona la Madonna, tanto tanto buona! tanto Madre! Malgrado le mie miserie. - I nostri di qui sono poi giunti in Polonia, e bene, in cinque, de’ quali due Sacerdoti. Già hanno scritto più volte, e oggi ho pure ricevuto il primo Rendiconto della Colonia Agr.la di Zagrodnicy.
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I Novizî e studenti polacchi non sono ancora giunti, - scrissero che stanno facendo i passaporti.
Vengo da Milano, dove le cose, grazie a Dio, si mettono sempre meglio.
Perdoni la mia prolissità.
Bacio con grande devozione il Sacro Anello, e La prego di voler benedire a me e ai figli della Div. Provv.za, i quali tutti con me Le sono molto grati, molto affezionati nel Signore, come a Padre.
E si degni pregare pel Suo umile servitore e sempre più obbligato in Gesù Cr. N. S.
Sac. G. Luigi Orione
dei figli della Div.na Provv.za