V107T152 V107P273
Piccola Opera
della Divina Provvidenza
Tortona
Tortona, 30 Nov.bre 1938
Eccellenza Rev.ma,
il Signore sia sempre con noi!
Le mando la corrispondenza della quale feci cenno nell’espresso dell’altra sera. Quella che ancora non poté essere tradotta, la spedirò, appena la abbia da Don Marabotto; - di questi unisco pure lettera. Si spera che il Don Marabotto possa avere presto il passaporto, e partirebbe subito.
Don Demrych sarà giunto a Roma jeri sera, - egli si presenterà a V. Eccellenza, come mi promise.
Accludo pure copia del Ricorso che Don Saroli ha fatto alla Segnatura, e della autorizzazione che ne ebbe di accedere al Tribunale della S. Rota; a caso la ebbimo dalla Curia Vescovile di Alessandria.
Dalla Rota, finora, ebbimo nulla.
Vengo da Milano; là le cose procedono regolarmente, - si stanno preparando, con la Novena all’Immacolata, per la benedizione della pietra fondamentale del I° Padiglione, che sarà alle 14 della festa di S. Ambrogio.
Per questo padiglione la Divina Provv.za darebbe già un milione: Deo gratias! Bacio il S. Anello e voglia benedire a me e a tutti. In N. Signore
Suo dev.mo e umile servitore
D. Orione
d. D. Pr.
P. S. In questo momento giunge Don Marabotto e porta tradotta, la lettera che ancora aveva, - sarebbe della Superiora delle Suore che Don Demrych dirigeva, - e della Suora che ha assistita la consaputa Signora, quando era malata, e nella camera di Don Demrych.