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Istituto Divin Salvatore

Via delle Sette Sale 22

Roma (2)


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Roma, 6 Marzo 1939


Eccellenza Rev.ma e

mio buon Padre nel Signore,


La grazia di Dio e la Sua pace siano sempre con noi!

Sono venuto a Roma alla morte del S. Padre Pio XI, e, come Le scrissi allora, avevo desiderio di vederLa per più cose. Ho sperato di vederLa ora col nuovo Papa, ma i Padri di S. Ambrogio ripetutamente hanno risposto a D. Parodi che non sanno quando V. E. torna, né dove sia attualmente.

Ora, sopra tutto, io volevo vederLa per chiederLe di poter mandare due Sacerdoti in Brasile, dove sono richiesti d’urgenza per aiuto di quei nostri, e dodici Religiosi, tra l’Uruguay e Argentina, de’ quali tre Sacerdoti.

La cosa parendomi di qualche urgenza, non solo per l’aiuto a quei figli e per ragioni di scuola - l’Anno scolastico laggiù é cominciato già - ma anche per altra ragione, che meglio a voce potrò dire, - ho preso loro l’imbarco sul “Neptunia”, che salpa da Napoli l’11 Marzo, - confidando di avere da V. Eccellenza il consenso presunto, tanto più quando saprà che corre voce vogliano sospendere il rilascio dei passaporti, e invero abbiamo già trovate difficoltà.

Vostra Eccellenza voglia scusarmi se, in Sua assenza, ho dunque ritenuto di poter disporre così, in Domino.

In questi giorni ne parlai agli Eminent.mi Sig.ri Cardinali di Rio Janeiro e di Buenos Aires - dai Quali ebbi molto buone notizie dei nostri, - ed Essi mi hanno incoraggiato a mandare - a far presto - anzi il Cardinale Copello, con Sua lettera, mi agevolò tanto presso l’Ambasciatore.
















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Stasera vado a Tortona a prenderli i partenti, saremo qui giovedì, 9 c., per andare venerdì a Napoli, dove le pratiche d’imbarco sono sempre molto lunghe.

Se V. E. fosse a Roma giovedì, glie li condurrò, - se no, quando Le giungerà la presente, li benedica, poveri figli!

Dovunque andranno essi pregheranno per Lei; - vanno pieni di buono spirito, e confido che faranno del bene, a gloria di Dio e a conforto della S. Chiesa.

Quanto a Varsavia, ci siamo attenuti strettamente alle Sue direttive. – D. Marabotto è ancora in Polonia, ed ha potuto avere il netto del debito con i Caristi, che Le faremo conoscere al Suo ritorno, che spero sarà presto.

Il nuovo Papa fu sempre molto buono con noi, ma, dopo che ritornai dall’America, non andai più a vederlo perché, con tutto quel chiasso di americanate, io avevo vergogna, poiché so bene la mia miseria, e non volevo ingannare di più la S. Chiesa. Ora Ella, caro Padre, preghi per me e per gli altri nostri tutti, e mi benedica”.

Suo dev.mo e aff.mo in G. Gr. e Maria SS.


 Don Orione