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 Tortona, il 9 Nov. 1933


Caro Don Martinotti,


Il Signore sia sempre con noi!

Don Sterpi mi fece leggere la tua lettera. - Per ora non credo di trasportarti in Argentina, perché, come ho scritto a Don Depaoli, voglio servirmi di te, che già conosci persone e cose di S. Paulo, per la Casa da aprirsi all’Ipiranga. Mi scrisse il Sigr. Senatore Vicente e mi mandò lettere di D. Duarte, del Nunzio e del Card. Leme e tutti mi dicono di fare qualche cosa all’Ipiranga, di dove partì il grido della libertà e indipendenza del Brasile.

Verrà Depaoli e prenderà te insieme per trattare col Dr. Vicente; poi tu condurrai la faccenda, se si vede che é cosa che si possa appena combinare; se poi non si potrà ti cambierò. Ma spero che, con un po’ di buona volontà da tutte le parti si potrà combinare; prima di stringere come prima di romperla, voglio conoscere tutto lo stato delle pratiche.

Io già scrissi da 5 mesi al Dott.r Senatore Vicente che avevo la migliore disposizione di accettare.

Il personale non mancherà, - solo ho bisogno di vedere che si fa e che non si ozia. Noi qui ci ammazziamo di lavorare, - come mai lì si ozia? Che Missionarî siete?

Attendo dunque. E tu prega e anche tu attendi fidente; prega; fa vita da vero buon Religioso e preparati in modo che Iddio abbia da benedire, in Brasile o altrove, il tuo lavoro.

Ti conforto e benedico in Gesù Cr. e Maria SS.

Tuo aff.mo


Sac. L. Orione

d. D. P.



Mi saluti tutti, fraternamente. Don Zanocchi é a Santos; il 22 Nov.bre vengono in 7: 5 Sacerdoti e due Eremiti. - Al Brasile, per ora, ne mando uno, ottimo: speriamo sarete contenti: manderò altri, se si lavora.

Ti conforto tanto e benedico in G. Cr. e Maria SS.


Sac. L. Orione

d. D. P.