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Piccola Opera
della Divina Provvidenza
Tortona
Anime e Anime!
Tortona, il 22 Ott. 1930
Caro Don Montagna,
La grazia di N. Signore Gesù Cristo e la sua pace siano sempre con noi!
I. Ricevo la gradita tua del 2 Ottobre.
Sì, ho firmato su l’altare della Madonna dei fiori, al Santuario di Bra, il contratto per la Floresta, presenti Don Risi, D. Cremaschi, D. Ferretti, D. Dondero e i Chierici del Noviziato di Bra, più altri 50 Chierici che erano in vacanza a Villa Moffa. Deo gratias!
II. Già te ne ho scritto, e ti ho mandato pure copia della Convenzione, come ne mandai copia a Don Zanocchi; sono meravigliato che non la abbiate ancora ricevuta.
III. Una delle tre copie originali, firmata dal Dott.r Perea e da me, fu dal Dott.r Perea inviata a Mgr. Arcivescovo, così mi disse lui.
IV. Altra delle tre copie originali ve la porterà il Dott.r Perea, e resterà pel vostro Archivio.
V. Consultate se e in tutto - almeno sostanzialmente - identica alle copie che vi ho mandato.
VI.
Le copie a te e a Don Zanocchi doveva portarvele certo Ingr.
Migone
di Genova, che io accolsi e tenni qualche mese presso di me col
nome
di Segretario, perché pareva che volesse darsi a Dio ed entrare in
Congregazione, e allora io, perché rompesse una
mala pratica di adulterio,
cercai di aiutarlo, tenendomelo vicino, già la aveva lasciata per
più mesi, - finché
fu con noi,
- ma che
poi
ora la ha ripresa,
- ragione per cui non
é partito,
per l’attacco a detta donna perché
ed é
ricaduto
ed ha riallacciata
la relazione peccaminosa,
- peggio
di prima.
Ora egli verrà, pare, lo stesso
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in
America e partirà col “Giulio Cesare”, lo stesso piroscafo col
quale partirà
spedirò la presente.
So che viaggerà in I.a Classe e che si porterà, facilmente, con sé la detta prostituta, e va in I.a per portare essa in I.a poiché lui è ricco, ed è nipote di Mgr. De Amicis, il Vescovo Ausiliare di Genova; ed essa è una divisa dal marito.
Ora io, se non vi darò un telegramma in contrario, intendo levare all’Ingr. Migone ogni incarico, che già gli avevo dato prima, e non voglio che metta affatto piede in nessuna delle nostre Case, poiché non ho più alcuna fiducia e nessuna stima di lui.
Io non so se, prima che egli parta, lo vedrò, e se oserà presentarsi, ma, se verrà, gli parlerò chiarissimo. poiché non intendo portare il lume a degli adulteri.
Solo
se ti telegrafo diversamente, o se egli ti portasse una mia lettera,
che porti
abbia una
data posteriore a questa mia,
tu lo riceverai, se no, no.
Io, comunque, ti telegraferò, prima che Migone giunga col “Giulio Cesare, così: Non accettate Migone” oppure: Accettate Migone, e così ti saprai regolare.
Ricevuta
questa mia, se egli fosse già ricevuto costì, tu sai regolare
liberartene e come
agire con lui;
- la presente rimanga riservata
a te,
ma tu avvertirai gli altri nostri Sacerdoti del come devono regolarsi
con
tale persona.
In bel modo, ma recisamente liberatene.
A
Don Zanocchi scriverò io oggi stesso, anche perché avvisi Don
Contardi, che
il quale è amico dell’Ingr. Migone; - il
quale
questi è
assai svelto e non sincero.
VII. In caso che lo aveste già in Casa, (a meno non ti avessi telegrafato di riceverlo) gli dirai che sei spiacente, ma se non ricevi ulteriori lettere da Don Orione non lo puoi tenere affatto in Casa. Mi informi subito.
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VIII. Il Dott.r Perea parte il 4 Novembre, e, facilmente, partirà con lui Don Dondero.
IX.
Ho risposto a Don Zanocchi, mettendo certe condizioni, prima di
inviare le 6 Suore richieste dalle Vicentine per Lanus, ma con mia
meraviglia, ho ora ricevuto lettera da Don Zanocchi jeri
e non fa cenno di avere avuto ancora la mia lettera circa le Suore.
Avrei desiderato che le avesse accompagnate D. Dondero, se è che
devono venire, cioè se accettano le condizioni da me poste; la prima
delle quali e che non dipendano da Don Contardi, e che egli nulla
abbia da fare con esse.
X. La leggerezza di questo Sacerdote mi dà dei dispiaceri, e non sono i primi. Dio lo assista!
XI. Pregherò per l’anima della Signora che voleva donarci il terreno di Minas.
XII. Dico a te di accettare e di accettare subito quello che offre alla Congregazione suo fratello.
Il personale ci sarà, non temete. Già me né parlò Mgr. Arcivescovo, quando fu in Italia.
XIII. Quanto al luogo per le Suore, per ora vediamo se devo o no mandarle in Argentina, le 6 richieste.
Se non si combina per l’Argentina, vedremo per l’Uruguay.
XIV. Qui il Dott.r Perea pare sia stato contento di tutto, ma la nostra Congregazione ha deciso che non si metta nessun Sacerdote né altri a La Floresta, se, prima, non ci fanno un atto di vendita legale in piena regola, come si è convenuto, anche per iscritto, nella stessa Convenzione firmata.
XV. Egli vuole condurre con sé P. Dondero, perché sia destinato a La Floresta, e va bene, ma, prima, ci sia l’atto di vendita: - senza atto di vendita, proibisco che si vada a la Floresta, sia pure in via provvisoria.
Questo per tua norma.
Non aggiungo altro per spedire.
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XVI Benedico a te e a tutti di gran cuore, e prego Iddio di benedirvi largamente e di colmare le vostre anime di conforto spirituale e di grazie.
Qui si preparano cose grandi nella carità di Gesù Cristo.
Pregate per noi tutti.
Aff.mo tuo nella Santa Madonna.
Sac. Luigi Orione
della Div. Provv.