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Piccola Opera
della Divina Provvidenza
Tortona
Tortona, li 19 Marzo 1932
Eccellenza Rev.ma,
è nel nome di S. Giuseppe che vengo a chiedere alla Eccellenza Vostra un insigne favore.
Nel
Novembre 1911 la nostra
Piccola Opera acquistava dai Marchesi Visconti Venosta, in territorio
del Comune di Bra, parrocchia di Bandito, un terreno con Casa
padronale che fu già dei Conti Moffa di Lisio, e vi aperse un
Seminario per la formazione di Chierici.
L’edificio,
per parecchi anni, bastò, ma, con l’andare del tempo, divenne
ristretto, ed è ora affatto insufficiente, poiché vi si accolgono
Chierici non solo della Archidiocesi di Torino, ma di tutta la
Regione, ne abbiamo, infatti
invero delle Provincie
Diocesi di Cuneo, Fossano, Asti, Saluzzo, Susa, Vercelli, Vigevano,
Ivrea, Aosta, Novara, Alessandria e Tortona.
Avrei bisogno di ampliarla quella Casa, magari alzando un padiglione nuovo, per cui bastasse allo scopo.
È
la Divina Provvidenza che mi portò ad acquistare quello
stabile
nella Patria del Cottolengo quello stabile, già abitato ai
tempi del Beato
da prossimi parenti del Cottolengo stesso, dove é tradizione che il
Beato vi si sia
recato
recasse più volte a visitarli. E ciò ha fatto il Signore, perché,
vedendo la mia grande miseria e povertà mettessi me e i miei sotto i
celesti auspici del Santo dei poveri più abbandonati.
Ora
però, vengo a pregare
supplicare l’E. V. di degnarsi regolarizzare, secondo il Diritto
Canonico, la nostra posizione nella Sua Archidiocesi; - poiché, da
quando si é acquistata quella Casa sino ad oggi, si andò sempre
avanti in
Domino,
per usare la nota frase del Cottolengo. Per grazia di Dio si cercò
di essere
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sempre umili e ubbidienti agli Eccellentissimi Arcivescovi Antecessori di Vostra E., come pure si entrò in codesta Archidiocesi col pieno consenso e benedizione dell’Ordinario Diocesano, ma, finora, senza un riconoscimento canonico scritto.
In
detto Seminario intenderei, di
formare non
col divino aiuto, di formare non solo i chierici, ma anche il
personale per le Missioni Italiane all’Estero; e, a tale proposito,
fo’ presente che la Istituzione é tuttora
Istituzione di
diritto
di pertinenza e di diritto tuttora diocesano, mentre é pure
riconosciuta dal Ministero, sin dal 17 Aprile 1924, quale Istituto
Missionario Italiano all’Estero.
Profondamente
grato della Sua carità, - mi è gradito
gradito farLe noto che in quel Seminario mattina e sera si dice
sempre un’Ave Maria per V. E tenue umile
segno e della nostra venerazione devozione
all’Arcivescovo, e anche di quel devoto e santo affetto che da
lunghi anni mi lega - per Sua bontà - a V. E. Rev.ma.
Bacio il Sacro Anello e La prego umilmente di benedirmi.
Di V. E. Rev.ma umile e obbl.mo servitore