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[Da copia dattiloscritta]
Piccola Opera
della Divina Provvidenza
Tortona
Tortona, 4 giugno 1938
Beatissimo Padre,
Il Sac. Luigi Orione, Superiore generale della “Piccola Opera della Divina Provvidenza” prostrato ai piedi di Vostra Santità, espone quanto segue:
La Società dei Sacerdoti secolari della Diocesi di Wladislavia in Polonia, denominata dei “Caristi”, ebbe da certa Signora in donazione una Colonia Agricola di ettari 700, gravata da un debito ipotecario di sloti 50.000 (lire it. circa 200.000) coll’onere di una pensione vitalizia.
Nel giro di pochi anni, sia per migliorare l’azienda agricola, sia, e molto di più per la cattiva amministrazione, i Caristi contrassero gravi debiti, prendendo a prestito danaro da terze persone, per lo più pie donne. Il debito raggiunse la somma di sloti 237.230 (lit. circa 948.920).
Dietro vive insistenze del Vescovo Ausiliare di Wladislavia e della Società stessa dei Caristi, l’Ispettoria polacca della “Piccola Opera della Divina Provvidenza” nel 1934, accettava la donazione della Colonia suddetta, con relativi oneri. E mettendo in valore la terra é riuscita finora a ridurre il debito da sloti 237.230 a sloti 170.000, pagando cioè circa 270.000 lire italiane.
Siccome però, come si è detto, la massa dei creditori é costituita da povera gente che ha messo nelle mani dei Caristi i suoi sudati risparmi di cui oggi abbisogna, l’Ispettore delle Case della nostra Congregazione in Polonia, d’accordo col suo Consiglio, chiede l’autorizzazione di contrarre un prestito di sloti 50.000 (lit. circa 200.000).
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Le ragioni del prestito sono le seguenti:
a) saldare quella parte del debito che si riferisce ai creditori poveri o più bisognosi;
b) far cessare il malanimo che viene suscitandosi nei creditori verso i Caristi ed anche verso il Clero in Generale;
c) il vantaggio di poter saldare molti debiti pagando solo il 50 o il 70%.
Salvo la Colonia di cui si tratta nel presente esposto, in Polonia, le nostre Case non hanno debiti, e la sostanza del la Congregazione é valutata a circa sloti 1.450.000 (lit. circa 5.800.000).
Che della grazia,......
Mi inginocchio e bacio con profonda venerazione il sacro Piede, invocando su di me e su la Piccola Opera il conforto della Benedizione Apostolica.
E sono della Santità Vostra umile e obbedientissimo figlio in Gesù Cr. e Maria SS.
Sac. G. Luigi Orione dei figli
della Div.na Provv.za