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[Da copia di lettera di D. Orione]
Riservatissima
Ai Carissimi Don Zanocchi, D. Dutto e Don Cesare,
In Nomine Domini.
Sempre che concorrano tutte le condizioni richieste dal Diritto Canonico compresa la legittimità dei natali e la approvazione dei Sacerdoti facenti parte della Congregazione, i quali Sacerdoti dovranno essere chiamati a dare voto esplicito, positivo o negativo, onerata la loro coscienza, - potranno essere ammessi ai Voti Perpetui i seguenti:
Angel Valentino - Brunello Domenico - Bustabad Emanuele - Carminati Giovanni Battista - Dallacosta Antonio - Silvi Geniale (se non li avesse ancora fatti) - Genovese Antonio (se non li avesse ancora fatti) - Iverstorki (polacco) Calnioski Stanislao - Pompemaier - Favaratto - Garuffi Mattei - Morelati - Morlupi - Bertorelli - Ghio Giuseppe.
Alcuni di questi, quelli cioè che hanno già la Tonsura, segno che devono già aver fatto i Voti Perpetui; però io, per maggior garanzia li ho messi lo stesso nel suesposto elenco.
Regola imprescindibile sarà sempre questa: che non potrete mai ammettere alla Tonsura né ad altri Ordini chi non fosse stato già ammesso ai Voti Perpetui e non li avesse realmente fatti.
Mando i Cartellini perché possano ricevere i Sacri Ordini, i seguenti: Angel Valentino - Brunello Domenico - Bustabad Emanuele - Carminati Giovanni Battista - Dallacosta Antonio - Aggio Angelo - Punta Giuseppe - Silvi Geniale - Solano Francesco.
Angel Valentino è promosso alla Tonsura e ai Quattro Minori entro il 1940; Brunello Domenico è promosso alla Tonsura e ai Quattro Minori entro il 1940; Bustabad Emanuele è promosso alla Tonsura e ai Quattro Minori entro il 1940; Carminati Giovanni B. è promosso alla Tonsura, per ora non di più, poi
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vedremo che spirito ha e che cosa meriti o demeriti la sua lingua; Dallacosta Antonio è promosso alla Tonsura e ai Quattro Minori nel 1940; Punta Giuseppe è promosso a tutti gli Ordini Maggiori entro il 1940; Aggio Angelo è promosso a tutti gli Ordini Maggiori entro il 1940; Solano Francesco è promosso a tutti gli Ordini Maggiori entro il 1940; Silvi Geniale è promosso al la Tonsura e ai Quattro Minori entro il 1940.
Passo ad altri. Genovese Antonio é promosso ai Quattro Ordini Minori; Iverstoski è promosso alla Tonsura e ai Quattro Minori; Calinoscki Stanislao é promosso alla Tonsura, ai Quattro Minori e al Suddiaconato entro il 1940; Pompemayer è promosso alla Tonsura e ai Quattro Minori entro il 1940; Favarato Luigi é promosso alla Tonsura e ai Quattro Minori entro il 1940; Mattei Vincenzo é promosso alla Tonsura e ai Quattro Minori entro il 1940; Morelati Cesare é promosso alla Tonsura, non ad altro per ora; Morlupi é promosso alla Tonsura e ai Quattro Minori entro il 1940;: Bertorelli Lino è promosso alla Tonsura e ai Quattro Minori entro il 1940; Ghio Giuseppe é promosso alla Tonsura e ai Quattro Minori nel 1940.
Di tutti questi mando distinti Cartellini da presentarsi al Vescovo per le relative Ordinazioni. Non dovrà essere disturbato Sua Em. il Cardinale, né altri, e gli Ordini si prendano possibilmente nella Diocesi dove i Chierici risiedono, come vuole il Diritto Canonico. Non si dovrà fare prendere gli Ordini comulativamente, quindi la Tonsura a sé e con lasso di tempo, cioè entro il 1940 i due primi Minori a sé, i due secondi Minori a sé, e così via.
Si premettano i giorni di Esercizi Spirituali voluti dal Diritto Canonico e gli Esami ad Ordines. - I Chierici che dipendevano da D. Bonifaci non siano ammesse a nessun Ordine né Tonsura se non c’è il voto favorevole - libero e pieno - da Don Bonifaci, e nessuno osi gravarsi la coscienza col dire parole a Don Bonifaci perché dia voto favorevole a qualcuno.
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È bene che vi dica chiaro che di Don Bonifaci ho altissimo concetto e do la più grande importanza ai suoi giudizi: potrà sbagliare e vedere magari un po’ nero, ma meglio lui che vede così e che scrive in coscienza al Superiore le cose come in coscienza le sente e le vede che non chi, per un senso di sbagliatissima tolleranza lascia correre e rovinare lo spirito della Congregazione. A proposito di Don Bonifaci tu, Don Dutto, lo chiamerai e ti farai dire quali sono i Chierici che durante la traversata per venire in America fumarono a bordo, quali che non si alzarono alle pratiche di pietà e tennero una condotta tutt’altro che religiosa: tali Chierici, anche siano stati promossi alla Tonsura o a qualche Ordine, lacererai il loro Cartellino di Ordinazione se ci fosse tra quelli che mando e mi riferirai chi sono.
Così ti farai dire altro cioè tutto quello che sa.
Don Bonifaci mi scrisse che alcuni Chierici fecero discorsi non solo liberi ma indegnissimi di aspiranti al Sacerdozio e veramente sconci, da veri libertini. Tra l’altro mi riferì questa frase che tra loro si dicevano alcuni di tali mali soggetti: “Se non ci vogliono dar Messa, basta che ci sia una Signorina”. Dico in verità che mai mi sarei aspettato tale spudoratezza. Ora urge sapere chi ha detto tale frase e con chi parlava in tal modo: non mi basta conoscere il Tizio che parlò così ma anche quelli che facevano parte con lui, condividendo simili espressioni o col riso o anche semplicemente col tacere o facendo gruppo di poco buona vita. Chi ha detto tale frase, sia uno solo o siano in più, non solo non può essere ammesso a nessun Ordine, ma dovrà essere imbarcato in terza classe e rimandato in Italia, doveste anche imbarcarmeli tutti. - Fate le cose pur con carità, ma decisamente e, occorrendo, si dica franco che l’ordine viene da Don Orione. Se il Don Tonatto é ancora in qualche nostra Casa, desidero e ordino che anche lui venga mandato in Italia. Se vi occorrono lettere a parte da far vedere che queste sono deliberazioni prese qui, comincio a mandare qui acclusa quella che
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si riferisce a Don Tonatto il quale non fa più parte della nostra Congregazione dopo quanto ha fatto. - Siano sospesi pure da ogni promozione agli Ordini quei Chierici che avessero tenuta la radio o riviste illustrate, sia provenienti dall’Italia che edite in America: intendo parlare di riviste non adatte a Religiosi. - Desidero che il Don Bonifaci sia più sentito e più sostenuto da Voialtri tre, anche vediate in lui qualche tendenza ad esagerare: su certi punti, a pensar male s’indovina, e a tollerare si rovina. – Intanto se ho potuto sapere qualche cosa, l’ho saputo da lui, e se lo avessi saputo prima forse sì e forse no certi gravi inconvenienti non sarebbero capitati. Vi faccio ora una confessione, e non abbiatevela a male: ho qui alcuni ottimi Sacerdoti che nulla più desiderano che d’essere Missionari; ma il concetto che purtroppo mi sono formato della rilassatezza religiosa di certe nostre Case d’Argentina mi crea un doloroso caso di coscienza, per cui non so indurmi a mandarVi altro personale, perché so, purtroppo, che costà non troverebbero quello spirito e quella vita di zelo apostolico cui essi aspirano: sarebbe per loro una delusione fatale e forse la perdita della stessa vocazione missionaria; io ora ho fatto queste promozioni di Chierici agli Ordini per la vostra insistenza, ma non per la fiducia che Voi mi date: l’ho fatto per non far cadere d'animo quelli che veramente meritassero d’essere ordinati, ma non Vi nascondo, o cari miei Figli, che ho firmato i Cartellini in timore et in trepidatione, specialmente poi per quelli che dovrebbero ricevere subito il Suddiaconato, parlo di Aggio, di Solano e di Punta, per i quali Don Dutto mi scrive di non essere tranquillo cioè di non essere persuaso che siano religiosamente preparati.
Bisognerà dunque che, onerata la vostra coscienza, ci riflettiate bene; e che tanto per i Suddiaconi come per tutti i Candidati alle Ordinazioni non abbiate affatto premura. I Cartellini vanno tenuti sotto chiave presso P. Dutto e non
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In Calle Carlos Pellegrini dove so che c’è chi va ad aprire nascostamente i cassetti e a leggere le lettere mie anche più confidenziali; mi fa assai pena dover dirvi che so anche questo, ma é la verità. Vista la vostra insistenza per far ordinare i Chierici, vi mando, non per via aerea, i documenti canonici da presentare al Vescovo Ordinante ed essi partiranno col primo piroscafo, ed il plico lo mando diretto a Padre Dutto. - I Cartellini saranno debitamente separati secondo gli Ordini da conferirsi; quindi per la Tonsura i Cartellini della Tonsura poi un Cartellino per i due Primi Minori ed un altro per i due ultimi Minori; il Cartellino per il Suddiaconato per quelli promossi agli Ordini Maggiori, riservandomi di mandare per questi anche il Cartellino per il Diaconato e per il Presbiterato. - Se i soggetti da ordinarsi saranno da Voi ritenuti degni, ecco che entro il 1940, avrete già quattro Sacerdoti Novelli, - e quelli che ora sono promossi già ai quattro Minori e che già hanno fatto la terza Teologia sarebbero Sacerdoti entro il 1941 e non sarebbero meno di altri quindici Sacerdoti novelli, il che, vedete quale forza sarà per Voi, sempre che ci sia lo spirito, diversamente si dirà di voialtri moltiplicasti gentem et non magnificasti laetitiam.
I Chierici nominati in questa lettera e promossi agli Ordini non sono che una parte dei Chierici che vi ho mandato; intanto progrediranno, lasciatemelo ancora sperare, nello spirito di vera pietà religiosa, nello studio e nella vita di sacrificio quegli altri che sono più indietro nei corsi di Teologia, - e anche per essi ci sarà qualche cosa, come ad es. la Tonsura, entro il 1940 per quelli che ne saranno degni. - E qui devo pregarVi di fare indagini per sapere i nomi dei Chierici che lasciarono sospettare gravemente della loro illibatezza di vita col mostrarsi avidi di leggere certi trattati di Teologia, come il De Matrimonio etc. e
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anche di questi desidero conoscere i nomi e che non ci si dorma su; - così pure vogliate farvi coscienza nel segnalarmi tutte quelle deficienze di vita religiosa, sia sui Sacerdoti che sui Chierici; tutti quei mormoratori o semina tori di zizzania o di malessere nelle Case per cui, in certe Case, i buoni sono come tenuti a vile, e i cattivi portati su perché non vengono richiamati, non vengono redarguiti, non vengono puniti: pensate, o cari miei, alla gravissima responsabilità che pesa su Voi tre specialmente. Piantatela lì dall’immonacarvi e dal pensare più alle Suore che a quei nostri che domani saranno Sacerdoti: non dico che non si curino e confortino le povere Suore, ma dico che, se mi aveste sempre dato ascolto anche su questo punto, la barca della Congregazione avrebbe presa una più decisa e più rapida organizzazione religiosa, uno sviluppo più ampio e soddisfacente e Iddio avrebbe certamente benedetto di più i vostri e i nostri sacrifici.
Tutto questo vi scrivo dettandovi dal letto dove solo alcuni giorni fa mi sentivo morire e questo Vi dico non per abbatterVi, né per avvilirvi, ma per compiere il mio dovere come fossi in punto di morte.
Ho visto in questi giorni la morte davanti a me e detto queste righe sotto la stessa impressione. Bisogna dare un ritmo più deciso, una formazione più seria, più profonda più essenzialmente religiosa, a noi e ai nostri.
Pensate come sono rimasto stupefatto quando ho letto che qualcuno di Voi avrebbe pensato di tenere ancora in una nostra Casa quel Chierico che ha deposto l’abito e che ora si sposerebbe! E pensare che so d’aver scritto disapprovando pienamente che si sia tenuto ad Itatì e adducendo l’esempio dello stesso Don Bosco il quale non voleva che neanche frequentassero le Case Salesiane né più vi entrassero quei Sa-
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-lesiani che avevano abbandonata la vocazione, perché il loro deviamento non fosse deleterio, non affievolisse lo spirito degli altri.
Don Orione
d. D. P.
P. S. Dirigo la presente a Claypole perché temo che a Carlos Pellegrini venga letta da altri; non la dirigo a Don Dutto per timore si trovi ancora a Mar del Plata.
Don Orione