V108T001 V018T001



 +


Riservata alla Persona


Anime e Anime!

Tortona, Venerdì 31 Maggio 1918


Rev.mo e Carissimo Sigr. Canonico, (L. Margiotta Zema)


Ho letto avanti al SS. Sacramento e ai piedi dell’Addolorata, solennemente esposta nella nostra Cappella, il suo gradito memoriale. Come dopo la Messa di stamattina Le ho risposto telegraficamente, accetto in modo definitivo e nel Nome benedetto della SS. Vergine Addolorata, l’offerta che Ella mi ha fatto del Suo Santuario, innalzato in Prunella (Melito Porto Salvo), e dei terreni che lo circondano, che sono di Sua proprietà, per le opere di culto e di carità che, come fiori di benedizione per la Calabria dovranno sorgere attorno alla Casa della Madonna.

Come già fece altra volta, così ritengo che Sua Eccell. Rev.ma Mgr. Rousset si degnerà ancora di approvare e di benedire, perché è mio intendimento, che intendo trasmettere ai Successori, che la Città e Archidiocesi di Reggio sia la prima a fruire di quelle opere di beneficenza e di carità. So la Sua benevolenza paterna verso il nostro Istituto, e come anche con Lei e col Rev.mo Canonico Zagari si sia espresso più che favorevolmente.

Dopo avere molto pregato e avere preso consiglio da persone di Dio, prudenti pratiche e dotte, - chiedo a Lei, Rev.mo Sigr. Canonico, a nome pure della nostra Congregazione che, finché Lei vive la proprietà resti intestata a Lei, non come privato, ma come se Lei fosse un figlio della umile Congregazione.

E a Lei pure chiederei che, anche restando con la Sua ottima Madre, finché Dio gliela conserverà, e tenendo il Suo Canonicato, volesse degnarsi dare in Domino il Suo nome a questa povera e piccola Congregazione, come ormai ci ha dato, siccome vedo, lo spirito, e ciò che Lei ha di più caro: la Sua Madonna Addolorata.















 V108P002


Anche il Santuario deve restare intestato a Lei, come a figlio della Congregazione.

Però, per ragioni facili ad intendersi, Vostra Signoria farà intanto un atto di affitto regolare a persone di mia fiducia, e per la durata di anni 29, e una dichiarazione, avente valore legale, di cui mi riserbo a suo tempo inviarle la minuta, oltreché farà il Suo testamento di quei beni in testa di persone che Le dirò.

Accetto le sue proposte e desidererei soltanto

1) che mia madre avesse sua vita natural durante l’intero usufrutto del mio patrimonio e il Santuario una rendita in denaro già pronta

2) che le carte in forma arcilegalissima, ma per ora segreta e privata per ragioni che Le dirò, si facessero subito

3) che il mio nome o meglio ingresso in Congregazione, pur vivendone lontano finché vive mia madre, non attirasse alla Congregazione i divini castighi.

 L. Margiotta Zema


Questo Le scrivo dopo aver udito uomini eminenti di legge o di Stato. Non ritengo sicura o più sicura nessun altra forma, non tanto per oggi come oggi, ma per un domani che, nei disegni di Dio, non si sa quale potrà essere anche per certe opere pie, di culto etc. Non credo dovere dire di più né lo potrei.

La Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza intende così di garantire nel miglior modo la vita e lo sviluppo del Santuario dell’Addolorata in Prunella, nonché delle opere annesse; e mira a fare di quella Casa il centro delle sue diramazioni in Calabria. Per questo essa desidera avervi mano libera.

Dedotta ogni spesa per il personale e orfani, come pure per le Suore e orfanelle dell’Addolorata, e per la propaganda della sua divozione, intendo obbligare anche i miei Successori a che tutto il provento vada per la Calabria e per le vocazioni religiose e per  formare dei Santi Missionari. E così nel Nome benedetto di Maria SS. comincerà a compiersi la parola, o meglio una certa



















 V108P003


profezia, che mi fece Don Rua sul suo letto di morte.

Questa mia desidero che resti riservata a Mgr. Arcivescovo e a Lei e a Mgr. Zagari, e che poi mi venga restituita riserbandomi di dirLe il perché.

Lei, vedendo Sua Eccellenza, voglia baciargli per me il Sacro Anello e chiedergli la benedizione. La SS. Vergine si degni maternamente benedirci tutti. Mettiamo tutto nelle sue mani: non c’è forse nulla di più caro al Signore che la confidenza nella Sua SS. Madre e nella Chiesa.

Faccia tanti ossequî a Sua Mamma per me, e voglia anche riverirmi Mgr. Zagari. Preghino per me. E Lei, caro Sigr. Canonico, mi abbia in osculo Christi per aff.mo Suo


Sac. Orione Luigi

della Div. Provv.za


P. S. Per quanto si riferisce alla mia venuta costà, e alla Colonia Agr. pro Orfani di Guerra, La prego prima di dirmi tutto il suo pensiero sulla presente.