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[Fondo Don Zambarbieri, Z. 2 Doc. n° 17 a - Cronaca della Cerimonia di addio, sulla Tomba di San Pietro ai 14 Missionari partiti nel Marzo 1939, la grafia del testo è di Don Zambarbieri, vi sono correzioni di pugno di Don Orione]
Su
la Tomba di San Pietro nelle Cripte Vaticane
Un rito suggestivo e commovente nella sua semplicità si è compiuto ieri mattina, nel silenzio delle Grotte vaticane.
Quattordici
nuovi Missionari.
Essi appartengono della
P. O. d. D. P.
ed hanno ricevuto,
sulla Tomba di S. Pietro, il Crocifisso benedetto che li accompagnerà
nelle
fatiche
dell’apostolato,
parecchi di essi
sono
diretti nel Chaco, altri al centro del Brasile.
Celebrò
la S. Messa
il
Fondatore e Superiore
Don Orione il quale, prima di dare l’abbraccio di addio a a
quei suoi figli
che vanno a
raggiungere
altri non pochi operai
della Divina Provvidenza, sparsi un po’ dovunque, nel Sud
America
ha rivolto loro una parola che fosse di viatico per il viaggio e gli
anni di missione. Li aveva portati sulla tomba di S. Pietro perché
rinnovassero la consacrazione totale della loro vita in olocausto di
fede e di amore a Gesù, di attaccamento alla Chiesa, al Papa; perché
giurassero con lui, in un’ora così grande e solenne, di diffondere
dove il Signore li chiamerà,
con la Fede, una
devozione ardentissima al Vicario di Gesù Cristo, luce conforto e
palpito delle loro anime.
Quindi, frenando a stento la commozione, li benedisse a uno a uno, affidando loro una grande benedizione per gli altri suoi figli lontani.
Assistevano all’intima cerimonia, insieme ad un gruppo di
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oltre trenta chierici della Piccola Opera, studenti di diritto e teologia all’Università Pontificia Gregoriana, distinte Signore dell’aristocrazia romana, la Duchessa Miranda di Napoli, la Contessa Calvi di Milano e altre.
Ai Missionari che salpano oggi da Napoli, a bordo del “Neptunia”, il Santo Padre Pio XII, con atto di paterna benevolenza, ha fatto pervenire una specialissima benedizione.