V108T033 V108P051


[Da Copia dattiloscritta, vi sono aggiunte, correzioni e cancellature di pugno di Don Orione]

(S. 11. IV. a)



All’Illu.mo Sig. Podestà di Tortona


E’ venuto a conoscenza dei sottoscritti che è stata chiesta la autorizzazione di aprire una casa di tolleranza a Tortona, in Via Zenone. I sottoscritti si pregiano di far presente alla S. V. Ill.ma quanto segue:

Come risulta dalla pianta topografica che si allega, la casa dove dovrebbe stabilirsi l’esercizio del meretricio è stata in una via prossima all’Istituto della Divina Provvidenza (D. Orione), dove risiedono circa 200 giovani attendenti agli studi ecclesiastici (seminaristi), i quali, solitamente, si valgono dell’ingresso all’Istituto che dà sulla Via Carlo Mirabello, dalla quale poi scendono per Via Zenone nella Via Emilia e quindi sarebbero costretti a passare presso avanti alla progettata casa.

Or questa vicinanza, per non dire prossimità, con un edificio destinato all’istruzione ed educazione dei giovani, costituisce, di per sé, una delle condizioni previste dall’articolo 192, penultimo comma della Legge di Pubblica Sicurezza, Testo Unico App.to con R. D. 18 Giugno 1931 IX. per la quale è tassativamente vietata l’apertura di una casa di meretricio.

Oltre a ciò è da osservare che la brevissima Via Zenone sbocca direttamente sulla Via Emilia (Piazza Malaspina), e cioè sulla più importante e frequentata via cittadina, per cui darebbe occasione a scandalo, a mente di legge, l’accesso alla casa in questione. A tergo di detta casa infine corre la Via Sada, nella quale si aprono e l’orfanotrofio e l’Ospedale civile, e da cui passano tutte le Processioni più solenni che partono dal duomo, (Corpus Domini, Venerdì Santo, Santa Croce, etc.)




















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A sommesso giudizio degli scriventi, nessuna località più inadatta potrebbe scegliersi per aprirvi uno stabilimento di tal genere, e si lusingano i sottoscritti che la sconvenienza di concedere l’accennata autorizzazione apparirà alla S. V. Ill.ma in tutta la sua evidenza.

E perciò la S. V. Ill.ma che tanto ha a cuore gli interessi, il decoro e la santità morale della nostra Città, anche per la facoltà di cui la stessa Legge di P. S. (art. 207) La investe, può autorevolmente intervenire ad impedire che un così grave inconveniente abbia a verificarsi.

I sottoscritti, pieni di fiducia, pregano la S. V. Ill.ma affinché si compiaccia di impedire opporsi a che s’abbia a verificare la minacciata iattura.

Della S. V. Ill.ma