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[Da Copia stampata, vi sono correzioni, cancellature ed aggiunte a lapis di pugno di Don Orione]



Anime e Anime!

Tortona, Istituto della Divina Provvidenza

5 Settembre 1920

Festa di S. Alberto di Butrio


Mio caro fratello nel Signore,


La nostra santa e dolce Madre la Chiesa va incontro ad una grave e dolorosissima ora: quasi tutti i Seminari si vanno spopolando, e si direbbe che davvero si è quindi alla “religio depopulata”.

Dopo la guerra, la crisi, in fatto di vocazioni ecclesiastiche e religiose maschili si è venuta aggravando così che, in parecchie Diocesi, il numero degli operai evangelici non è più sufficiente per la conquista delle anime, e anche nella nostra Diocesi le vocazioni vanno assai diminuendo. Che sarà sarebbe dell’Italia il giorno che fosse senza sacerdoti? Rispondeva già il Beato Curato d’Ars: “la società , senza sacerdozio, sarebbe come un serraglio di belve feroci, e il mondo ripiomberebbe nella barbarie”.

Il sacerdozioe’ il sale della terra e la luce del mondo – (in latino) è l’onore delle famiglie, la difesa dell’ordine e della civiltà.

Ricordando che, 25 anni fa, incominciai a lavorare con la benedizione del mio Vescovo, ma col precipuo intendimento di aiutare dei poveri ragazzi a farsi preti, come già aveva fatto il Venerabile Don Bosco con me, togliendomi dai campi e facendomi studiare all’ombra di Maria Ausiliatrice, là a Valdocco, in Torino; così ora, dopo essermi raccomandato alla SS. Vergine e aver presa la benedizione del mio Vescovo e Padre, vengo a pregarVi, o mio buon Fratello, che vogliate aiutarmi


















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a dare alla nostra Santa Chiesa qualche buon prete. “nessuna opera e’ così bella e così buona, diceva San Vincenzo de Paoli, quanto l’aiutare a fare un buon prete. Le sorti stesse della chiesa si collegano con la buona formazione dei candidati al sacerdozio.

Oggi poi è questione di vita o di morte per tante e tante anime, e per la società stessa, “che, ad ogni costo, dev’essere salvata”, disse il Papa; ma la società non potrà essere restaurata che in Cristo, né senza l’opera della Chiesa e dei sacri ministri della fede e della carità.

Certo, sono tempi questi che fare il prete vuol dire salire il calvario di ogni sacrificio; ma i padri e le madri veramente cristiani non devono paventare di dirigere lo sguardo dei loro figli verso gli splendori radiosi del Santuario e della Croce di Gesù Cristo, onde abbiano i loro figliuoli a rispondere alla grazia d’una celeste vocazione; e il nostro zelo, caro fratello, non sarà mai impiegato più santamente che se lo volgeremo a scoprire e a coltivare nei giovani le predisposizioni al Sacerdozio.

Quanti poveri fanciulli, un po’ aiutati, un po’ confortati diventarono sacerdoti santi, parroci zelantissimi, Missionari e veri Apostoli di Dio. basterebbe ricordare il Beato Cottolengo e il Venerabile Don Bosco! Ma, e senza andare tanto lontano, presso di noi cosa non vediamo? Abbiamo Mons. Guerra, Missionario e Arcivescovo a Cuba. Chi era? il figlio di un povero calzolaio di Volpedo. Abbiamo Mons. Paolo Albera; chi era? il figlio di un povero maniscalco di Godiasco.

E come poterono riuscire? Ecco: furono aiutati da qualche buon Sacerdote, ed ora l’uno è Missionario in America, l’altro si può ben dire sia Missionario in Calabria.

I Samueli vengono oggi più dalla montagna e dalla gleba che dalle alte classi sociali.

I tempi si orientano in senso democratico. Ebbene, e Iddio























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chiamerà i figli del popolo anche al governo della sua Chiesa, che alla fin fine è nata dal popolo; e, perché il popolo senta qual’è lo spirito della Santa Chiesa e di Dio, e non la abbandoni, il Signore darà alla sua Chiesa anche dei Papi di umili natali, come fu Pio X.

E il nuovo Vescovo, uscito dalla nostra Diocesi di Tortona, Mons. Luigi Versiglia da Oliva Gessi, Missionario in Cina, chi era? Un povero ragazzo, un mio caro compagno di scuola, là all’Oratorio di Don Bosco a Torino, dove questo santo Apostolo della gioventù andava raccogliendo e aiutando le vocazioni dei figli della povera gente. Certo bisogna pregare il Signore, perché è Lui che deve suscitare le sante vocazioni, ma bisogna anche coltivarle, bisogna anche aiutarle le vocazioni.

E se il nostro Mons. Daffra non fosse stato aiutato? la sua Parrocchia di Canneto avrebbe, forse, un buon cristiano in più, ma la Chiesa avrebbe uno zelantissimo Vescovo di meno. Quanto bene fece da Parroco e da Missionario nella nostra Diocesi e in altre ancora! quanto bene da Direttore e poi da Rettore del nostro Seminario! Quanto bene da Vescovo! Ha più di 80 anni, e sta per cominciare la sua ottava visita pastorale su per le Alpi Marittime, vero venator animarum!

E dalla vicina diocesi di Alessandria quanti dotti e santi Sacerdoti sono usciti dai collegi di Don Bosco, ajutati da Lui!

Ed ora mi giunge notizia di un pio intelligente caro Monsignore, che si può veramente dire figlio della Madonna della Salue, eletto a nuovo Vescovo per gli Italiani emigrati all’estero. Ebbene, anch’egli di umile famiglia riuscì a farsi sacerdote benché ..perché un po’ ajutato.

Ah! mio caro Fratello in Cristo, io sono una ben misera cosa, ma, se sapessi che, vendendo la mia pelle al mercato, potessi ricavarne qualche scudo da aiutare una vocazione di più, oh sì che























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volentieri mi venderei, per la grazia di Dio. La Chiesa ha bisogno di buoni Sacerdoti, e tutti dobbiamo cercare pro viribus di rifornire le file del suo esercito, esercito di pace, di fede, di carità, tra gli uomini! Coraggio, o mio fratello nel Signore, coraggio o lavoro! Noi andiamo a gran passi verso l’eternità: a chi trasmetteremo noi la nostra stola, il Vangelo, la Croce? a chi le anime che costarono il Sangue di Gesù Crocifisso?

Deh! preghiamo che in ogni paese e sulle orme nostre germogli qualche fiore da offrire alla Chiesa!

Ajutato dalla Divina grazia, a tutti quei giovanetti che avessero bisogno di essere agevolati nella carriera ecclesiastica, aprirò le braccia e il cuore di Gesù Cristo, e la Provvidenza e la Madonna mi verranno in aiuto, ne sono più che sicuro.

Fondiamo insieme tutte le nostre orazioni e tutti i nostri sforzi per dare alla Santa Chiesa dei preti e dei buoni preti, e la benedizione di Dio sarà sopra di noi, e una grande ricompensa ci aspetterà in Paradiso!

Io ben so, o Fratello mio, quanto Vi sta a cuore di poter aiutare le vocazioni: so quanto ardente è il vostro desiderio che il Signore mandi multos et bonos operarios in messem suam, ed è anche per questo che con tanta espansione e fiducia Vi scrivo, e che mi prendo la libertà, in questi giorni, di far passare da Voi il .......................................... appartenente a questo Istituto, e che mando in cerca di vocazioni, perché, di presenza, veda se aveste da raccomandarmi qualche buon giovane.

Egli, a voce, potrà dare maggiori schiarimenti, e rendere più facili le accettazioni.

A lui potrete pure rivolgervi se aveste da propormi qualche studente pel nuovo Collegio, che si apre in Tortona ad ottobre e dove vi sarà anche il Liceo.

























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Mi è gradita la circostanza, o mio caro Fratello in X.sto, per raccomandarmi alle Vostre preghiere, mentre, in osculo sancto, mi onoro dirmi

Vostro aff.mo in Gesù Cristo e Maria SS.


Sac. Luigi Orione

della Divina Provvidenza