V108T060 V108P110


[Da Copia stampata]



Tortona, Ottobre 1916


Appello ai Tortonesi

pro oratorio maschile


Il Ricreatorio festivo maschile, inaugurato il giorno 8 settembre nei locali terreni dell’Episcopio, generosamente offerti da Monsignor Vescovo, è già riuscito a radunare oltre a 200 fanciulli e giovinetti.

Chi ha potuto osservarli intenti ai cari giuochi o partecipi alle animate conversazioni, se n’è rallegrato in cuor suo e ha presagito bene dell’istituzione nascente.

Della quale è semplice (in parole) lo scopo: completare l’opera fatalmente limitata della famiglia e della scuola: ché mentre nell’una, sovente, varie necessità sociali separano i genitori dai figli per lunghe ore; dell’altra, per ora, il fine diretto non è che la istruzione della mente.

Ne viene un parziale, ma doloroso abbandono della gioventù - massime nei giorni festivi - per le piazze e nelle strade; ove l’attendono compagni pervertiti, stampe invereconde, esibizioni procaci, l’invito alla gazzarra, la turpiloquio, al mal fare.

Credere che tutto questo non sia grandemente pericoloso, che non insidi alla freschezza, alla serenità, alla  fede dei fanciulli, che non ne turbi la mente ed avveleni l’anima, è di una ingenuità sorprendente.

Quanti genitori hanno aperto gli occhi che il danno e la vergogna erano irreparabili!

Chi ha intorbidato nella prima età le sorgenti della vita, sarà prima cattivo figlio, poi marito, padre, cittadino men degno.





















 V108P111


Dunque sottrarre i giovani alle insidie della volgarità è il nostro scopo negativo: ma iniziarli alla sana letizia dello sforzo buono, del pensiero pronto, immaginoso e limpido, del sentimento puro, affettuoso, caldo e delicato: iniziarli a vivere la fede, e a sentire tutta la bellezza della vita civile e cristiana: questo è lo scopo più eccelso e più ambito.

Al quale si vuole giungere, prima col circondare i cari piccoli di giovani già esperti della sapienza del bene, intelligenti, espansivi, amorevoli. Questi sapran cavare dal fondo del proprio cuore motivi e suggestioni di gentilezza, di serena bontà. E creeranno a poco a poco intorno ai minori fratelli un’atmosfera di gioia pura e di elevazione che schiuda i germi di vita profusi nell’anima giovanile così, come l’aria ossigenata e il sole di primavera fanno coi germi della vita organica.

Poi, col potente influsso della religione di Cristo, che, mentre pone davanti allo spirito comandi e divieti inesorabili, ne mitiga il rigore e piega dolcemente la volontà con infondere la intima certezza - quasi la coscienza - di una Bontà paternamente tenera, così alta e pure così vicina.

Una pedagogia fredda e cieca ha preteso di bandire Iddio dalla scuola e dalla famiglia. Sconsigliati! E pure i sommi educatori nostri, da Vittorino a Rosmini, Tommaseo, Capponi, Lambruschini, Aporti; da Filippo Neri a D. Bosco hanno fondato l’arte di educare sulla fede e sul sentimento religioso.

Una religione ben intesa, non gretta né passiva; non vaporosa, non grossolana; che non miri a profitti terreni, seminerà negli animi

sapienza ed amore e virtute”:


























 V108P112


formerà uomini interi, cittadini probi e devoti alla  patria sino al sacrifizio: fini questi che, pure essendo di questo mondo, trascendono in vita eterna.

All’infuori di una visione, di una persuasione superiore universale imperativa, non resta logicamente altro movente per gli atti ameni che il tornaconto; non altra morale che l’egoismo, non altro mezzo che la lotta, non altro scopo che la sopraffazione.

E non per caso i Genî e gli eroi furono tutti credenti.

Più modesti, ma larghi sussidî ci offriranno la ginnastica e anche la musica, le buone letture, il teatro (con cinematografo e proiezioni) giochi di società.

Fra tutte le ricreazioni daremo la preferenza alle passeggiate, alle escursioni istruttive, che mettono tanta alacrità nelle membra, che offrono tante, or gioconde or grandiose, immagini per gli occhi, e allo spirito riserve inesauribili di gioia.

Come si vede il programma è vasto e dunque dispendioso, per quel che riguarda libri, attrezzi, apparecchi, strumenti musicali ecc poiché l’assistenza è onninamente gratuita.

Alcuni generosi han già fatto notevoli offerte, ma si è provvisto appena al alcune necessità più elementari.

E’ doveroso, per tutti che possono, di largheggiare verso un’opera che, con gli anni e col favore di uomini e di circostanze, restando fuori dalla competizione dei partiti, potrebbe in certa misura rigenerare moralmente la nostra città, che altri si adopera a rigenerare materialmente.

Voi gettate nel solco il rame e l’argento per amore di Dio e dei giovani: e dal solco spunteranno le anime nuove, dalle quali molto la Chiesa e l’Italia si aspettano.

























 V108P113


Mentre i soldati profondono il sangue per la Patria, voi, o Tortonesi, non sarete avari dell’umile moneta per un fine così alto.



La Direzione

del Ricreatorio Maschile.


P. S. Le offerte si invîno al Rev.mo Sig. Can. Arcidiacono D. Carlo Riccardi.

Sul giornale “Il Popolo” si darà conto delle offerte e del modo come il denaro verrà speso, per dare al Ricreatorio quella consistenza e sviluppo che tutti desiderano.

I Benefattori e Benefattrici più generosi saranno dichiarati Patroni e Patronesse del Ricreatorio, e potranno prendere parte ai Trattenimenti, che si daranno dai giovani del Ricreatorio stesso.