V108T086 V108P151
[Da Copia dattiloscritta, - vi sono aggiunte e correzioni di pugno di Don Sterpi]
Venezia, 5 Novembre 1922
Gentilissimo Sig. Dottor Pietro Spandri
Presidente della Congregazione di Carità
di Venezia
Nella mia attuale permanenza a Venezia mi venne fatto di udire da più parti, anche da persone distinte e non mosse da pure ragioni di confessionalità, certi sensi di apprensioni e di lamentele nell’aver inteso serpeggiare voci di concentramento degli Istituti a me affidati dalla Congreg. di Carità, e di probabile soppressione dell’Orfanotrofio Maschile di Venezia. E non velatamente mi si fa colpa di avere anch’io contribuito a dare all’Orfanotrofio come il colpo di grazia, mentre è un Istituto che da secoli benefica ed onora la Città - e proprio in questo momento che ogni Città Italiana apre il cuore pensa ai suoi Orfani.
Quando, giunto all’America, ebbi il piacere di fare la prima visita a V. S. Ill.ma riportai da quel colloquio l’impressione che il concentramento degli Istituti Maschili della Congregazione di C. fosse già come un fatto compiuto e indeprecabile; e allora Ella, Signor Presidente, può attestare che io mi limitai ad esprimerLe, concentramento per concentramento, al Manin più che all’Orfanotrofio certo i ragazzi si sarebbero trovati in più igienici ambienti; ed è ciò che anche ora in coscienza sento di dover sostenere.
V091P152
Tuttavia,
oggi, a scanso di possibili responsabilità o almeno di giudizi che
potrebbero in un avvenire elevarsi, in merito al concentramento o
alla soppressione (come
si
va dicendo) dello stesso Orfanotrofio Maschile di Venezia, e a
togliere ogni parvenza che Don Orione coi suoi Padri, abbiano potuto
influire, anche
con soverchia
arrendevolezza
a
far scomparire da Venezia un Istituto tanto benemerito e tanto caro
al cuore di ogni Veneziano: - e più a compiere il mio elementare
dovere
di italiano e di sacerdote e la missione di bene a cui mi sono
consacrato mi permetta, Signor
Presidente,
di
agevolare
la
Congregazione di Carità
fin
dove mi è possibile.